Rubrica: Tu leggi io scelgo. Recensione 3/139 "Teddy" di Jason Rekulak

Primo appuntamento del nuovo anno  con la rubrica a cadenza mensile Tu leggi, io scelgo, nata da un'idea di  Rosaria Sgarlata  organizzata da Chiara, Chicca e Dolci Carloni  la creatrice di tutti i nostri banner compreso quello a seguire con l'elenco delle partecipanti. 

Questo mese sono andata a sbirciare nelle letture di Chicca  ed ho scelto un thriller nonostante nella recensione, che trovate qui , non ne ha parlato in modo entusiasta. 
Beh avrei dovuto seguire  le sue parole e  scegliere altro perché  sono rimasta delusa tanto quanto Chicca: siamo in due a stare fuori dal coro. 
Doveva essere una  storia d'effetto, almeno per come ne parlavano in giro, a me è sembrata una storia difettosa.


Edizione cartacea, pag.416
Traduzione a cura di: Roberto Serrai
Thriller 
Valutazione ⭐⭐ e mezzo/5





Trama
Teddy è un dolce bambino di cinque anni, intelligente e curioso, che ama disegnare qualsiasi cosa: gli alberi, gli animali, i genitori e, occasionalmente, anche la sua amica immaginaria, Anya, che dorme sotto il suo letto e gioca con lui quando è da solo. Ma ora a occuparsi di lui per tutta l’estate c’è Mallory, la nuova babysitter. I due si sono piaciuti fin dal primo incontro, tanto che i Maxwell non hanno potuto opporsi all’assunzione della ragazza, che nonostante la giovane età ha dei difficili trascorsi con la droga. 
All’apparenza tutto è perfetto: i Maxwell sono gentili e comprensivi, la loro casa sembra uscita direttamente dalla copertina di una rivista e le giornate sono scandite da una routine serena, che comprende giochi, pisolini e bagni in piscina. Fino a quando i disegni di Teddy cominciano a cambiare, diventano sempre più strani, cupi, quasi macabri e rivelano un tratto decisamente troppo complesso per un bambino di quell’età. Che cosa sta succedendo? Per Teddy è colpa di Anya, è lei a dirgli cosa rappresentare e a guidare la sua mano. Qualcosa non va e, anche se può sembrare una follia, solo Mallory può scoprire la verità prima che sia troppo tardi.

Recensione
La curiosità di scoprire Teddy è stata troppa: volevo leggere il thriller più inquietante dell'anno (passato) dove testo e disegni costruiscono un'unica storia anche se Chicca mi aveva avvertito. Ebbene l
a delusione si è fatta strada già prima della metà del libro e sul finale è stata cocente.

Gli ingredienti per una bella lettura c'erano tutti: la trama; la protagonista Mallory, insolita, una ragazza in fase di riabilitazione dopo un passato da tossica  assunta per fare da babysitter, durante l'estate, ad un bambino, Teddy, di cinque anni; i disegni integrati nella storia con  un loro significato che spingono il lettore a cercare la chiave del mistero mentre si trasformano in qualcosa di inquietante con l'apparizione di Anya, con la rappresentazione di un delitto. Il fatto che fino alla fine non sono riuscita ad individuare il colpevole e la lettura scorrevole sono stati gli unici elementi che mi hanno permesso di  mantenere una manciata di interesse per il libro.

Peccato.
Peccato per il finale troppo tirato, un insieme di elementi sconclusionati, troppi e soprattutto troppo inverosimili, l'autore voleva stupirci? Beh a me ha fatto solo stranire.
Peccato per alcuni passaggi scollegati nel dipanarsi della trama e alcune ipotesi banali buttate là dai personaggi. Si vuole sviare il lettore? Ebbene si può fare in modo elegante. 
Peccato per alcune emozioni e azioni della protagonista non congrue con gli eventi. Cavolo, sei in un cottage isolato, forse con presenze paranormali, con disegni che tracciano un assassinio e vuoi dirmi che ti senti legata a quel posto tanto da provare nostalgia? Cavolo, tuo figlio inizia a fare disegni strani e tu che fai? Continui a stare in quella villa isolata e te la prendi con la babysitter a cui poi fai una bella festa di addio? Sì, direte voi, tutto è funzionale alla trama thriller ma secondo me  il tutto è stato gestito con poca abilità.
Peccato ancora per alcuni elementi buttati lì senza nessun fine e ne cito solo uno per non fare spoiler: l'inizio, le prime tre pagine dove si incastra nella storia complessiva?

Definito il libro più inquietante dell'anno a me invece ha fatto arricciare il naso e  questa volta non voglio dare la colpa alle aspettative troppo alte ci sono storie che sanno superare ogni aspettativa, questa non ne è stata capace.
Ahh, sì, Chicca la prossima volta seguo  il tuo consiglio. 

Commenti

  1. Non ne avevo sentito parlare, ma solo perché evito come la peste i thriller!

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  2. Totalmente d'accordo con te: le rivelazioni finali a me hanno fatto ridere. Ed è un peccato, perchè c'erano tutti gli elementi per un thriller inquietante. Invece poi..

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    1. Sono contenta che anche tu hai avuto le mie stesse impressioni.

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  3. dopo le tue parole non ho ripensamenti sul fatto di non averlo letto

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  4. Oddio due su due…difficilmente lo leggerò

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  5. purtroppo anche io sono rimasta delusa. aspettative altissime che si sono schiantate già dai primi capitoli.

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    1. Ma l'inizio che ci azzecca? La prossima volta seguo le tue impressioni.

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  6. Come sai già questa recensione è stata un pugno allo stomaco proprio. Avevo grandissime aspettative su questo libro ma pian piano stanno sfumando e a ogni nuova recensione sono sempre meno convinta di volerlo leggere nonostante l'ho preso cartaceo...

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    1. Mi spiace, diciamo che il cartaceo è utile per i disegni la parte migliore del libro. ; )

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  7. Ricordo la copertina, ma essendo un genere che amo sono passata oltre, felice di averlo fatto

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  8. La cosa più inquietante del libro sono i disegni del ragazzino, per il resto Gne

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    1. Esatto, gne è l'espressione corretta.

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