"La libreria delle storie sospese" di Cristina di Canio

"In fondo, starmene qui a poltrire in silenzio è meglio che restare a casa. In quel vecchio e grande appartamento, in un palazzo senza identità che ha visto tempi migliori, non c'è più nessuno ad aspettarmi, a parte le vecchie camicie di mio marito che ancora occupano un terzo dell'armadio e la mia ingombrante memoria. Mentre in libreria, sistemati sugli scaffali dalle pareti lilla,  ci sono tanti amici di carta a farmi compagnia."



La scelta del libro
È arrivato a casa mia attraverso uno scambio di libri organizzato dalle Ladre di Libri al centro del Caos ed erano già un paio di mesi che mi osservava, così ho deciso che era il suo turno di lettura.

La trama
La storia è ambientata in una libreria lilla, nella città di Milano, una libreria speciale dove ci sono i libri sospesi: ogni cliente può decidere di comprare un libro che verrà consegnato al cliente successivo creando una catena di messaggi, che viaggiano attraverso i libri, tra sconosciuti.
Proprietaria della libreria Nina, protagonista di una vita amorosa complicata, che deve affrontare i problemi economici legati all'attività di libraia, affiancata da un'amica fioraia, da una lettrice in cerca di amore, da un giovane suonatore di chitarra Leonardo e da Adele, un'anziana signora che dimora più nella libreria che nella sua casa, che vuole bene a Nina quasi come una madre e che è la voce narrante.

Il mio punto di lettura
Il romanzo è un inno ai libri ed alla lettura.
L'autrice, che gestisce realmente una libreria  dalle pareti lilla a Milano (la scatola lilla) ci offre tanti spunti e suggerimenti di lettura e questo aspetto è stato per me stimolante.
La scrittura è scorrevole e l'idea di far narrare la storia da Adele è originale.
Adele narra due storie: la sua vita, in prima persona e quella di Nina.
Adele passa quasi tutte le sue giornate nella libreria, sprofondata in una poltrona, la sua, ed assiste a tutti quello che succede. Tutto intorno ci sono i libri acquistati, venduti, sospesi, letti, scelti, amati, e le splendide riflessioni dell'autrice che accomunano tutti i lettori:

"Leggere è un'attività seria e va fatta con coscienza. Ci sono libri da iniziare in treno, altri da tenere sul comodino e sfogliare a letto, alcuni che possono funzionare solo alla luce del sole splendente su una bella e affollata spiaggia e altri ancora che non hanno bisogno del silenzio assoluto. Ogni lettore vero lo sa: è il volume a chiederti quando essere iniziato. Sussurra il tuo nome solo quando è pronto ed è un errore affrettarne i tempi."

"Al solo pensiero di un segno indelebile sulla pagina di un libro mi sento mancare. Un tratto di matita è tutto quello che concedo a chi vuole segnare un passo particolarmente significativo. Ma la brutalità della penna, del pennarello, dell'inchiostro che attraversa le pagine porose, con il rischio di macchiare, no, non riesco a tollerarla"
Chi come lettore non è d'accordo con queste affermazioni?

A mio avviso Adele è il personaggio più completo è la figura che mi è più piaciuta. Questa anziana signora che cerca di dare consigli, vani, a Nina, che narra la sua storia  con semplicità , delicatezza, senza nascondere sofferenze e gioie che sono insite nel vivere. Le ultime pagine, che svelano la magia o il mistero celato nella figura di Adele mi hanno fatto commuovere.

L'attenzione che è stata dedicata ad Adele non è stata data agli altri personaggi che secondo me non vengono ben caratterizzati, compresa Nina con cui non ho avuto empatia e questo mi ha tolto qualcosa nella lettura.


Il bilancio è comunque positivo e né consiglio la lettura a chi ha voglia di immergersi in una libreria.


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