Recensione 22: "Il Collegio" di Tana French 3 /5 Rubrica - L'assassino è il maggiordomo

Eccomi arrivata al secondo appuntamento con la rubrica mensile "L'assassino è il maggiordomo" ideata da Desirèe Melano. Una rubrica che mi piace molto, fatta di condivisione, discussione e confronto su: chi potrà essere mai l'assassino del thriller in lettura?
Per il mese di giugno è stato scelto "Il collegio" di Tana French.



E pensano: <<Mai, mai, mai, mai più. Spezza le catene come i supereroi spezzano le manetta. Da' un pugno in faccia al destino e guardalo esplodere. Il mio corpo, la mia mente, il modo in cui mi vesto, cammino, parlo: sono miei, solo miei.>>


punto di lettura, recensione


Trama
Irlanda. Un collegio femminile St Kilda. Un collegio maschile, St Colm. Ragazzi adolescenti di buona famiglia che vengono educati in posti elitari. 

Tra le tante studentesse  che affollano il collegio otto, divise equamente in due gruppi da quattro,  sono coinvolte in un misterioso ed irrisolto assassinio.
Il gruppo di Julia con BeccaHolly, Selena, è coeso. Ognuna protegge l'altra. La loro amicizia, dalle sfumature metafisiche e misteriose, è sancita da un patto ed il fatto che gli altri  le appellino come strane non inficia sul loro modo di comportarsi.
Il gruppo di Joanne, con Orla,  Gemma, Alison,  non sono così unite, tutt'altro. Joanne regna egemone e le altre le stanno intorno con atteggiamenti quasi omertosi.
Tra i due gruppi serpeggia una forte acredine  che a tratti si tinge con i cupi colori dell'odio.
Tra i due gruppi un denominatore comune la riottosità.
Tra i due gruppi un cadavere, quello del giovane Christopher Harper il cui corpo viene ritrovato nel parco del collegio femminile.

Il lettore insieme al detective  Antoinette Conway, che tornerà sul caso un anno dopo il delitto, ed al collaboratore Stephen Monran si muoverà in questo ginepraio per ricostruire le complesse, controverse, ambigue relazioni che uniscono le ragazze,  le une alle altre e tutte al deceduto Chris. Seguire le tortuose piste messe in campo dalle testimoni - indiziante durante i colloqui e dirimere la matassa non sarà facile. 


Il mio punto di lettura
Posso affermare con certezza che la lettura di questo thriller ha generato in me due sentimenti opposti. 

Fino alla metà ed oltre sono stata coinvolta dalla trama, colpita dall'abilità della scrittrice. 
Abilità nella costruzione della storia organizzata con un'alternanza tra capitoli ambientati nel tempo presente, narrati in prima persona dal detective Stephen Moran e capitoli  ambientati nel passato, narrati in terza persona, dove si ricostruisce la vita nel college un anno prima quando Chris era ancora vivo. Abilità nella caratterizzazione dei personaggi che arriva attraverso gli interrogatori tra  il detective Moran e le otto ragazze, la parte che ritengo più ben costruita, come  Stephen Moran è il personaggio più riuscito. Un detective che si definisce educato e liscio come un velluto  in contrapposizione ai comportamenti ed ai metodi ruvidi della collega Conway. 
Stephen Moran mostra tutte le sue capacità empatiche e lo spirito salace quando affronta il colloquio con  le testimoni. Ognuna viene osservata nei modi di fare, nel comportamento, nella gestualità per poter inquadrare il soggetto e costruire un dialogo che sia produttivo per le indagini. Se vuoi che un testimone si apra con te, devi capire cosa desidera. E glielo dai a palate. E' una cosa in cui sono bravo. Questo dice di sé. Ed è vero. 

Se gran parte del libro ha avuto il mio favore da un certo punto in poi, da quando si inizia a capire chi ha ucciso Chris e perché  beh da qui e sempre di più fino alla fine mi sono infastidita. Mi aspettavo un movente più credibile che giustificasse la lettura di 650 pagine e non incrinasse la fiducia riposta nel libro. 
La risoluzione del caso si perde in un patto adolescenziale, in un'atmosfera quasi metafisica con cui l'autrice farcisce quà e là la lettura. Non ho apprezzato questa nota soprannaturale, l'ho sentita come un qualcosa in più che ha il solo fine di appesantire la  storia. 

Chiusa l'ultima pagina non so seriamente dire se consigliarne la lettura. 

Commenti

  1. Mi spiace che tu abbia avuto sentimenti contrastanti, io invece ne ho apprezzato la lettura nonostante sia un romanzo lento. Moran in particolare mi è piaciuto e spero di ritrovarlo in altri volumi della autrice

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  2. Mi spiace per la parte finale, io invece l'ho trovata bella perchè insolita e non comune come in tutti i gialli/thriller. Come te però ho amato la parte degli interrogatori. E' da lì che ho capito subito chi fosse l'assassino :P

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  3. concordo con il tuo giudizio, ho trovato anche tutto troppo lento

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