Recensione 29: "Sette sorelle" di Lucinda Riley 4/5 Vol.1 (edizione cartacea 2015 Giunti pag. 568)
Non lasciare mai che la paura decida del tuo destino.
Trama
Sei bambine, piccolissime. Nessuna di loro con un certificato di nascita.
Un castello, Atlantis, sul lago di Ginevra, inaccessibile via terra, dove crescono in agiatezza.
Un padre adottivo, soprannominato Pa' Salt a causa del suo odore di mare e sale, di cui ci viene detto poco o niente. Sappiamo che durante i suoi lunghi viaggi di lavoro per il mondo ritorna ad Atlantis riportando dei piccoli fagotti contenenti le neonate. I loro nomi saranno quelli delle Sette sorelle, le Pleiadi, la costellazione preferita da Pa' Salt. La storia inizia con la sua morte e con un lascito alle figlie ormai grandi. Ognuna riceverà una busta contenente: le coordinate geografiche del luogo di nascita, un indizio e una lettera di Pa' Salt. Con questo ultimo dono "le pleiadi", se lo vorranno, potranno tornare indietro nel tempo, scoprire le proprie origini e la storia della loro nascita. Ritrovare l'identità primigenia.
Con queste premesse non si può certo lasciare questa saga nella lista dei da leggere, forse l'unico motivo di reticenza per iniziare la lettura è l'imponenza dell'opera composta da sette libri corposi, di cui sei già pubblicati, il settimo in arrivo in Italia ad inizio 2021. Un volume per ogni stella, sorella, donna. Superato il pregiudizio sulla lunghezza dell'opera, dimostratosi infondato durante la lettura, ho rovesciato il punto di vista. Mi sono detta: è una fortuna averne altri sei da leggere. Il secondo Ally nella tempesta è già prenotato in biblioteca.
Il mio punto di lettura
Questo primo volume è dedicato a Maya, la bella Maya. Ponderata, compunta, la seguiamo nel viaggio che la porta da Atlantis, dove ha deciso di vivere dedicandosi al suo lavoro di traduttrice di libri, a Rio de Janeiro. Le coordinate lasciate da Pa' Salt infatti indicano il luogo esatto in cui è nata: a casa das Orquìdeas, Lranjeiras, Rio de Janeiro, Brasil.
Ma in quella casa chi troverà oggi dopo più di trent'anni? Riuscirà a ricostruire il passato? A trovare i suoi genitori? A capire il motivo del suo abbandono?
Nonostante l'atteggiamento riservato e la mestizia che la distinguono Maya sente che la terra colorata, esuberante, variopinta, contraddittoria della città natale fanno parte di lei. Tornare alle origine sarà come ritrovare una parte di se stessa messa a tacere.
Maya, passo dopo passo, con l'aiuto del brillante scrittore brasiliano Floriano di cui ha tradotto un libro, ripercorrerà la vita della nonna, Beatriz Luisa e soprattutto della sua bisnonna, Izabea Bonifacio, il personaggio che ho più amato, da cui ha ereditato la particolare bellezza. Da Ginevra al Brasile per tornare in Europa a Parigi, con tappe nel presente e nel passato.
La storia avventurosa, romantica, a tratti struggente, non ha battute d'arresto, lo stesso lettore troverà difficoltà a fermarsi, all'arrivo saprà chi è Maya.
L'autrice è brava nel concludere lasciandoci attaccati alla storia perchè non tutti i dubbi vengono dissipati, rimangono delle incognite legate a Pa' Sal che forse scopriremo nelle storie successive.
La scrittura della Riley scende giù come un bicchiere d'acqua fresca, senza intoppi, appaga e poi viene voglia di un altro bicchiere, un altro libro.
Un' ultima nota alle descrizioni degli ambienti. Rio de Janeiro con la spiaggia di Copacabana, la statua del Cristo Redentore; Parigi con il quartiere di Montparnasse; la Svizzera con il fantastico castello di Atlantis, le parole della Riley mi hanno fatto venire voglia di viaggiare per vedere i luoghi che fanno da sfondo alle vicende pensando a quanti altri posti visiterò con le altre sorelle.
Una bella lettura la consiglio a chiunque voglia immergersi in un viaggio con molti ingredienti: famiglia, passione, scoperta, avventura, sofferenza, crescita.
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