Recensione 36: rubrica "L'assassino è il maggiordomo" si legge "La candidata perfetta" 2/5

Eccoci arrivate al quarto appuntamento con la rubrica mensile L'assassino è il maggiordomo ideata da Desirèe Melano. Una rubrica in cui si sceglie un giallo e poi se ne parla durante la lettura. Chi sarà l'assassino?  Ed il movente? 




Ho l'abitudine ogni volta che arriva tra le mani un nuovo libro di leggere la prima pagina, per saggiarlo. Beh la prima pagina di questo giallo ha subito stimolato la mia curiosità tanto da accelerare la lettura in corso per potermici dedicare. 

Mai impressione fu più sbagliata. La candidata perfetta mi ha deluso sotto tutti i punti di vista. Non so dirvi se sia stata la scrittura, i personaggi, la storia, l'epilogo o tutte queste cose messe insieme. 

punto di lettura, francesca
Edizione cartacea  2019 - pag. 432

La protagonista Jessica Farris è il soggetto 52, così c'è scritto sulla cartellina che la riguarda da quando ha deciso di partecipare ad uno studio a tutto campo sulla morale individuale e sui principi etici nel ventunesimo secolo. I dati raccolti verranno utilizzati in un saggio accademico molto importante
L'analisi coordinata dalla misteriosa, algida, bellissima dott.ssa Shields prevede una fase iniziale di domande sui comportamenti, sulla morale, sull'etica, poste ai candidati attraverso un computer dislocato in una stanza vuota. Le risposte dovranno avere un' unica caratteristica: la sincerità assoluta. In base all'analisi delle risposte, la candidata perfetta passerà alla seconda fase, quella pratica, in cui il soggetto verrà analizzato in azione.
Jessica non sa esattamente a cosa andrà incontro. Accetta di prendere parte all'insolito test allettata dai soldi, molti, ma come dice un personaggio della storia nella vita mai niente è gratis. Così quando verrà pagata per rispondere a delle domande subdole e insidiose, quando verrà assoldata  per fare sedute psicologiche parlando della sua vita, ricevendo in cambio denaro, quando dovrà agire seguendo un copione che le verrà dettato di volta in volta ricevendo ancora soldi sarà  tardi per tirarsi indietro, potrà solo continuare ad obbedire prontamente. 

Poteva essere un buon thriller psicologico mentre è stata una lettura che ho faticato a portare a termine. La scrittura è l'elemento che mi ha innervosito di più. Si alternano capitoli in cui la narrazione, sempre in prima persona,  passa da Jessica alla  dott.ssa Shields, lo stesso evento ci viene raccontato  attraverso l'analisi mentale delle due protagoniste e fin qui niente di male se non fosse che la storia  diventa un' anamnesi. In ogni capitolo, soprattutto quelli in cui a narrare è la dott.ssa, ci troviamo di fronte ad un protocollo che si ripete sempre uguale: raccolta e analisi dei dati; acutezza dell'osservazione, registrazione scrupolosa dei fenomeni; interpretazione scrupolosa dei fenomeni; interpretazione dei risultati e formulazione delle conclusioni.  Questo fanno le narratrici raccontano gli eventi in un elenco infinito di ipotesi e contro ipotesi a discapito della trama, della tematica, della storia che si perdono nelle 400 pagine così che anche l'epilogo non ha destato in me nessun effetto. Uno schema che  pagina dopo pagina invece di includermi nel mistero mi ha innervosito, facendomi perdere la godibilità della lettura. 

Il mio bilancio è negativo, una  lettura  deludente. 

Chissà cosa ne pensano le altre compagne di lettura






Commenti

  1. mi spiace che il libro non ti abbia soddisfatta. speriamo per il prossimo

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  2. E' stata una lettura molto strana: inquietante ma allo stesso tempo quasi non sembrava un thriller. L'autore ci ha accompagnato pagina per pagina alla scoperta del colpevole.

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