Recensione 38: Rubrica L'assassino è il maggiordomo "La legge del drago Lorenzo Visconti" Vol. 1 Paolo Roversi

Nuovo appuntamento mensile con la rubrica L' assassino è il maggiordomo il gruppo di lettura su Facebook nato da un'idea di Desirèe Melano. 
Decisi di partecipare  per  la mia avversione verso il genere thriller/giallo e vi assicuro che con questo gruppo mi sono totalmente ravveduta ed ora sto recuperando, non ho saltato un appuntamento. Durante il mese decidiamo insieme cosa leggere, condividiamo impressioni, sospetti, parliamo dei moventi, dei personaggi, della storia, di libri.

Per ottobre abbiamo letto La legge del drago

<<Questo dove sta scritto?>>
<<Da nessuna parte: è la legge del Drago. Se non la rispetti ti spezzo le ossa. Ti servono altre spiegazioni?>>

Il poliziotto Lorenzo Visconti, detto Drago, si può riassumere in questo  breve dialogo. Dopo essere stato incastrato, cacciato dalla madama e aver visto bruciare la carriera, nel tempo in cui brucia un fiammifero,  non ha più nessuna legge, se non la sua.

Edizione digitale 2017 - pag. 222 - Giudizio 3/5

Lo dico subito la lettura, nonostante  l'onnipresenza di violenza e  crudezza in ogni azione, mi ha strappato diversi sorrisi ma soprattutto mi ha lasciato in bilico. Chiusa l'ultima pagina non posso dire di aver del tutto compreso il personaggio, ma non posso neanche dire di averlo odiato. Una cosa sicura c'è. Il pezzo forte del libro, la scrittura.  Tagliente, cruda, diretta, non fa sconti, ed unita alla narrazione in prima persona catapulta il lettore dentro alla vita di Drago. Con lui prendiamo parte alle azioni, coercitive, aggressive, siamo dentro la furia distruttiva che impietrisce. Un perfetto hard boiled che fa perdere il fiato e disincanta.

La storia è ambientata in una Milano contemporanea, tentacolare, convulsa, abusata. Uno sfondo perfetto per l'irriverente personaggio creato dalla penna di Paolo Roversi. Le descrizioni della città ce la fanno sentire sotto la pelle e familiare.  

Milano di notte è un porto di mare. Si approda per cercare conforto e si salpa per pescare in altura, sperando in una buona battuta. 

[...]

Auto in coda dirette fuori città. Risparmiano sul metro quando comprano case nell'hinterland ma ci perdono, e anche parecchio, in salute mentale. Un baratto svantaggioso.

Il protagonista appena uscito di galera, senza  lavoro, quasi al verde e con una condanna per omicidio che incombe ha un unico obiettivo, scoprire chi lo ha voluto rovinare:  da sbirro sono passato all'onorevole professione di picchiatore di strada con una condanna penale pronta a crollarmi addosso.  Ma per dirimere l'intreccio dovrà tornare in quel cantiere "all' Amazzonia Urbana", a quelle torri  in costruzione, edilizia urbana,  progettate per rigenerare l'ambiente, per  la biodiversità umana, dove si intrecciano gli interessi politici ed economici degli amministratori locali. Un progetto moderno per la Milano che va verso l'Expo, un cantiere con un mistero nascosto nelle fondamenta. 

Ad aiutarlo in questa indagine privata la ex collega Lara, la figura che gli fa da contrappeso, con  il compito di dare una pausa agli eventi concitati che si susseguono e Jamel Blanchard, detto Jam, un francese nato in Algeria che lavora in un negozio di chiamate internazionali ed internet, un mago della tecnologia. Drago sarà ingaggiato per una seconda indagine, apparentemente scollegata dalla prima.  Il padre di Micol, una ragazza adolescente, ritrovata morta il cui caso sta per essere archiviato con la motivazione di suicidio, gli offre una busta con tutti i risparmi di una vita per scoprire la verità. I due misteri si intrecceranno nelle ore concitate che passeremo con il libro in mano, perché la storia di Drago si legge tutta d'un fiato.

Lorenzo Visconti è il personaggio che muove tutta la trama. Alcuni caratteri che lo contraddistinguono sono scontati, un cliché dello sbirro violento, irriverente, coinvolto in azioni fuori legge, miscredente della giustizia, boxer, proprietario di una ducati Monster 696 nera cromata. Il bello e aggressivo però dichiara di essere vegano e durante la lettura questo dettaglio, per come è costruita la scena, mi ha fatto sorridere non poco. Un picchiatore vegano. Stridente come accostamento: non disdegna i pestaggi anzi  insomma si tratta di persone che non meritano la mia compassione, e quando le prendo a cazzotti (spesso con il mio tirapugni d'ottone) devo dire che provo anche un certo compiacimento  

ma è compassionevole verso gli animali,  quelli negli allevamenti intensivi, sfruttati per il solo fine di essere destinati alla nostra tavola, sensibile a tal punto da diventare vegano. Se a questo si aggiungono il finale in cui l'ex poliziotto prenderà una decisione imprevista che mai ci si aspetterebbe da uno spirito rabbioso come il suo e l'ironia sferzante ne esce fuori un personaggio insolito, curioso direi che vale la pena continuare a scoprire. 
La lettura conclusa chiede chiarezza. Voglio conoscere Drago, togliermi dalla posizione scomoda dell'essere in dubbio, per farlo  ho sola un'azione da compiere continuare la lettura del secondo volume Le piume del drago,  chissà magari ci prendo gusto e continuo con tutta la serie, perché di questo si tratta, di una serie che si fruisce come se fossimo in tv con il piacere della lettura.

Consigliato agli amanti del genere e se vi va di curiosare qui trovate il link della pagina dedicata alla furia del Drago.

Ed ora vi lascio i link delle altre partecipanti, chissà cosa ne pensano loro?

Ladre di libri al centro del caos

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