Recensione 47: rubrica l'assassino è il maggiordomo. "Le piume del drago. Lorenzo Visconti" Vol. 2


Nuovo appuntamento con la rubrica mensile L'assassino è il maggiordomo il gruppo di lettura su Facebook nato da un'idea di Desirèe Melano. Durante il mese si decide  insieme cosa leggere; a metà mese con metà del libro letto condividiamo impressioni, sospetti, parliamo dei moventi, dei personaggi, della storia; a fine mese si tirano le somme: chi avrà indovinato l'assassino? 

Per il mese dicembre una nuova puntata con Lorenzo Visconti detto il Drago,  un ex sbirro sciroccato che accetta casi che la polizia non vuole seguire senza licenza per investigare ma con buone referenze.


punto di lettura, francesca
Edizione digitale pag. 242 - Voto 3 e 1/2 su 5

<<Vuoi che ti chiami Drago?>>
<<Preferisco>>
<<Solo se mi dici perché ti chiamano così.>>
[...]
<<Una vecchia storia. La versione ufficiale è perché ho un tatuaggio di drago sul braccio destro e per questa cintura di pelle di drago (anche se in realtà è serpente) che mi arrotolo sulla mano quando devo pestare qualcuno.>>
<<E quella non ufficiale?>>
<<Quella riguarda il passato...>>


Leggere questo secondo volume intitolato Le piume del drago è stato come tornare in un luogo familiare ritrovando tutto quello che si è lasciato magari non proprio nello stesso ordine, qualcosa è stato spostato, ma accomodandosi bene ci si sentirà a casa e l'effetto finale sarà lo stesso: un hard-boiled  d'azione e violenza, denuncia e degrado.
E così abbiamo in mano due storie, apparentemente scollegate. L'indagine ufficiosa di Drago, affiancato da Jamal, che ha fatto nel bar senza insegna in via Gluck il suo ufficio, affidatagli da Valeria Zamperini per ritrovare la sorella scomparsa da circa sei mesi e l'indagine ufficiale del maresciallo dei Carabinieri Rodrigo Barillà che  insieme al magistrato Federica della Rovere stanno investigando su una serie di omicidi efferati ai danni di imprenditori edili e non solo  attivi nella zona di Parma, Reggio e Mantova.
Di nuovo seguiremo le vicende con il fiato corto; di nuovo faremo i conti con  due narrazioni, quella di Drago in prima persona, quella di Barillà in terza persona; di nuovo saremo spiazzati, disorientati per quei capitoli scritti in corsivo di difficile collocazione perché questa terza voce narrante ricorda il passato, descrive il presente e distrugge le speranze; di nuovo la denuncia del degrado e dello sfruttamento perpetrato ai danni dell'ambiente in cui viviamo ci inchioderà alla sedia, perché questa parte del racconto non è creazione letteraria bensì realtà che ci circonda ogni giorno.

I temi della corruzione, dell'inquinamento ambientale in tutti i suoi aspetti e quindi i temi ecologici sono una costante nelle storie di Paolo Ravasi almeno in queste due prime puntate.
Se nel primo volume viene denunciato  il progetto tutt'altro che green dell'Amazzonia urbana al centro di Milano qui siamo di fronte ad un fiume avvelenato e morto che scorre in mezzo alle famiglie del Mulino Bianco che banchettano all'aperto: il Po.  Si va dal furto di sabbia per l'industria edilizia, alle discariche abusive, agli scarichi illegali di reflui, a concessioni e permessi falsificati che nel tempo hanno cambiato e continuano a cambiare la morfologia del fiume, del paesaggio limitrofo e della fauna fluviale.   
Trovo  interessante la scelta di inserire queste tematiche che inevitabilmente ci traghettano verso un' analisi impietosa dei nostri comportamenti, del resto il nostro Drago oltre ad essere un ottimo picchiatore è anche un vegetariano protettore dell'ambiente e degli animali. La sua brutalità messa al servizio dell'ecologia sullo sfondo di quella Milano che come una gatta si stende sulle tue ginocchia solo quando ormai stai per alzarti. Il resto del tempo è sfuggente, inafferrabile. Non si concede quasi mai e non riposa. Corre sempre, anche di notte.

La lettura è stata veloce ma rispetto alla Legge del Drago  sono riuscita a trovare delle pause di riflessione più lunghe nonostante la vita sregolata di Drago passi da un pestaggio all'altro, inflitto o ricevuto. 
Speravo di scoprire qualcosina in più sul nostro riottoso protagonista, sul suo passato ed anche sulla  rovente storia che lo lega in modo discontinuo alla ex collega  Lara,  mentre  l'autore si è concentrato su altri due personaggi Rodrigo Barillà Carabiniere pieno di contraddizioni ed il magistrato della Rovere, soprannominata con un appellativo che non tarderà a sfatare. 

Aspetto il mese di febbraio che ci porterà la lettura del terzo volume per accomodarmi sulla poltrona a me familiare, seguire l'evoluzione dell'improbabile coppia Barillà-della Rovere e le nuove indagini, senza fiato, del nostro Drago.

E ora andate a sbirciare dalle altre partecipanti, chissà cosa ne pensano loro. 







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