Rubrica Tu leggi, io scelgo. Recensione 10/57: "Il matrimonio di mia sorella" di Cinzia Pennati

Nuovo appuntamento con Tu leggi? Io scelgo da un'idea di  Rosaria Sgarlata con l'organizzazione precisa e puntuale di Chiara Ropolo, Mariarosaria Palmentieri e Dolci Carloni
Con questa rubrica a cadenza mensile si va a sbirciare nelle librerie virtuali delle partecipanti in base ad abbinamenti casuali scegliendo il libro da leggere.  

La libreria in cui ho curiosato è quella di Désirée Pedrinelli   ed il titolo scelto è Il Matrimonio di mia sorella di Cinzia Pennati presente nella mia lista dei da leggere da diverso tempo.

Punto di lettura, recensione
Edizione cartacea - pag. 270 - Valutazione ⭐⭐⭐/5



Metti un piede dopo l'altro. Salva ciò che è imperfetto. Ogni tanto inchinati all'altra te stessa. Fai quello che riesci. Non ti occupare dei chiunque. Per procedere bisogna tornare indietro. Non fuggire. Cerca la donna che vorresti essere. Ogni tanto metti un punto. Siamo le nostre madri. Non si può aggiustare tutto. Le cose accadono. Un compromesso è per sempre.
Desidera! Nel mentre vivi.

Non è una poesia ma potrebbe esserlo. Sono alcuni dei titoli dei capitoli che compongono la storia di Agnese, evocativi di un mondo tutto al femminile.

Il romanzo inizia con Agnese impegnata nella ricerca di un album da consegnare a sua sorella Celeste proprio oggi, il giorno del suo matrimonio. Quell'album raccoglie la storia della loro famiglia, ritrovarlo è  necessario o almeno lo è per Celeste.


L'album è l'oggetto che più di tutti ci riporta all'idea di finitudine della vita, tema pregnante nel racconto in prima persona di Agnese. Sarà  questo il motivo per cui non riesce a scovarlo, sarà sempre per questo che è finito in cantina chiuso dentro ad un baule polveroso sotto ad un'infinità di oggetti legati ad un tempo passato. 
Tutto passa: l'infanzia, l'adolescenza, l'amore, la vita. Lo sa bene Agnese che all'età di quarant'anni con due figlie piccole, un marito apparentemente disattento, una casa, un lavoro, un collega pieno di attenzioni, una sorella  in procinto di sposarsi, un senso di colpa in arrivo da lontano e su cui non ha nessun potere,  lotta tutti i giorni per strappare uno spazio ed un tempo tutto suo in cui andare alla ricerca della donna che le alberga dentro.  
Lo sa bene Celeste messa in crisi,  alla soglia del matrimonio, da un incontro imprevisto.
Lo sa bene Ines, sua madre, cresciuta con l'idea di non essere stata una figlia voluta nel complesso rapporto con la grande madre Norma.
Lo sanno bene  le sorelle Norma e Rosa, nonna e zia di Agnese, le matriarche con un segreto lontano nel tempo.
 
Lo sa bene Fiamma, la cugina di Agnese e Celeste, tornata da Londra con un peso quasi inconfessabile.

La narrazione è tutta al femminile e si svolge in una giornata, il giorno del matrimonio di Celeste. Gli eventi precipitano, si fanno concitati nel momento in cui la sposa dentro ad un abito sexy, tra trucchi ed orpelli per capelli vacilla. Celeste ha un ripensamento e quando il primo tassello del domino barcolla si appoggia al successivo, al successivo, al successivo fino all'ultimo, fino a quando la fila di pedine non stanno più ritte in piedi, sono cadute rumorosamente a terra creando il caos.  Agnese come Celeste, come Iris come Rosa, come Norma ripercorreranno le tappe della loro vita.  Le foto accompagneranno il viaggio nel tempo di tutte. 

La lettura è stata piacevole, veloce, uno stile accattivante, ironico, ma non mi ha convinto del tutto. Non si tratta della scrittura, il punto di forza del libro, bensì del modo in cui è stato affrontato il tema: le donne, il loro divorante desiderio di essere, costantemente frustrato dai tanti obblighi familiari, lavorativi. 
Un tema non nuovo e proprio per questo pensavo di trovare qualcosa di nuovo soprattutto da lei, l'autrice,  Cinzia Pennati creatrice del blog  ssosdonne.

Pensavo di trovare un pezzetto da portare con me, una frase, un frammento di storia, una parola  e invece no. Ho letto, ho sorriso,  a tratti ho trovato me stessa in Agnese.  Siamo uguali nel modo in cui piangiamo quando pensiamo alle nostre figlie; nel modo in cui i pensieri  non ci lasciano in pace; nel modo in cui rimuginiamo e diventiamo perniciose; nel modo in cui desideriamo ardentemente; nel modo in cui disperdiamo energie in azioni vacue e futili; nel modo in cui prendiamo consapevolezza, lei con una terapia in corso io con una conclusa da diverso tempo. Siamo uguali al tal punto da farmi arrabbiare senza però riuscire a sentire empatia.  

Nella narrazione di Agnese non ho trovato quei periodi che cantano e incantano e che fanno la differenza nella lettura. Lo sfogo di queste donne è lo sfogo di qualunque donna  che decide di lasciarsi indietro per dare spazio ai chiunque ed ai sensi di colpa. Forse è stato questo il problema, una storia simile a mille altre, ripetuta a memoria. Niente di nuovo tra le righe.

Ed ora nel banner a seguire  la lista delle partecipanti, se vi va di curiosare. 




Commenti

  1. ho sentito tantissimo parlare di questo libro e tutti quelli che lo hanno letto hanno detto solo cose belle. Il tuo è il primo parere più critico che ho incontrato ma mi ha piacere mi permette di avere un'altra chiave di lettura.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si infatti ho letto molte recensioni positive , credo che la mia sia una delle poche così e così ma forse dipende da me e da cosa mi aspettavo.

      Elimina
  2. Questo libro l'ho incontrato spesso nel mio percorso ma non ho ancora deciso se lo prenderò o no!!!

    RispondiElimina
  3. Ho adorato questo libro, ed io non sono una facile da accontentare, perché a differenza tua ho trovato molto di me stessa, ma anche saputo dire con realismo e poeticità.
    Un libro in cui una donna si racconta dovrebbe essere originale? A libri del genere chiedo di farmi emozionare, sia nel bene che nel male, e se riesce anche a farmi immedesimare, ha raggiunto il suo fine.
    Per fortuna la lettura è ancora ciò che di democratico resista, e quindi ben vengano pareri tanto dissimili!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vero, quando ci sono pareri diversi sui libri è interessante se ne può parlare e chissà si possono scoprire elementi nuovi , aspetti diversi della lettura.

      Elimina
  4. Ecco sono indecisa su questo libro, ho paura di provare le stesse tue titubanze

    RispondiElimina
  5. grazie per avermi donato una diversa chiave di lettura.

    RispondiElimina
  6. La trama e la tua recensione mi hanno dato l'immagine di un libro di due donne piene di lamentele. Il periodo che stiamo vivendo è molto complicato e credo che accantonerò la lettura. Ho bisogno di provare altre emozioni

    RispondiElimina
  7. Non lo conoscevo e non mi attira particolarmente

    RispondiElimina

Posta un commento