Recensione 13/60. Oh, un classico: "La signora delle camelie" di Alexandre Dumas figlio

Insomma, si riconosceva in quella donna la fanciulla che un niente aveva trasformato in cortigiana, e la cortigiana che un niente avrebbe trasformato nella fanciulla più innamorata e più pura.

Punto di lettura
Edizione Cartacea, pag.190, Valutazione ⭐⭐⭐⭐⭐/5


Oh, torno ad innamorarmi dei classici e che classico. 
Questa recensione sarà farcita con i brani originali. Pochi rispetto a quanti ne ho sottolineati. Il narratore ha fatto un gran servizio con la sua scrittura regalandoci la storia ascoltata dalla voce del protagonista.

Qualcosa di Marguerite Gautier e Armand Duval rimarrà nelle pieghe del vostro cuore. 
La dolcezza nelle attenzioni che l'uno ha per l'altra e viceversa; la tristezza per l'ineluttabile destino, in attesa dietro l'angolo; il potere di un amore gratuito, un'eccezione nella Parigi dell'Ottocento, città viziosa, madre dello scandalo.
Non  darò giudizi sulla società del tempo; non biasimerò la scelta di Marguerite: assecondare la richiesta del padre di Armand; non attaccherò l'orgoglio ferito e la gelosia devastante di Armand che incendiano le ultime pagine. Parlerò di quel sentimento nobile, sincero, invidiabile con cui mi sono cullata per tutta la lettura. L'amore  tra i due protagonisti davanti ai quali mi inchino. 

Marguerite e Armand.
Lei, la cortigiana più bella, elegante e sagace del momento. Un'opera d'arte. Fascino, dolcezza, espansività, Marguerite aveva tutto.
Una donna consapevole del proprio destino: dovendo vivere meno a lungo degli altri, mi sono ripromessa di vivere più in fretta.
Lui, giovane di buona famiglia innamorato di  una cortigiana: nulla che venisse da quella donna mi lasciava indifferente. Non abbastanza ricco da poterla mantenere ed è questo  a fare la differenza, anzi a fare la fortuna del loro amore non venale.

Marguerite e Armand.
Lei disincantata all'inizio farà fatica a credergli e  sarà dispettosa. Conosce le regole: sono mademoiselle Marguerite Gautier, ho quarantamila franchi di debiti, neppure un soldo di capitale, spendo centomila franchi all'anno.
Una mantenuta si può accompagnare a teatro per far bella mostra di sé ed appagare la propria vanità; si può andare a trovare nelle ore notturne più buie;  si può consumare e godere come un ottimo cibo e  si deve pagare.  Le cortigiana amano per mestiere, non per slancio.
Lui incantato saprà mettere da parte la gelosia iniziale per quegli amanti, tanti, paganti.  Per averla vicina  si adatterà alle abitudini di  Marguerite, alle sue condizioni. Nonostante amore così puro non ammette spartizioni sarà un amante: fiducioso, discreto, sottomesso. Una cieca obbedienza.

E l'Amore disinteressato trionferà. Per sei mesi lontani da Parigi nella campagna limitrofa,  in mezzo a gente sconosciuta, vivranno l'uno per l'altra, nutriti da un amore  senza vergogna o timori. L'amore opererà una metamorfosi morale in Marguerite  portandola a liberarsi di ogni orpello fisico e con essi sparirà anche la cortigiana. 
Marguerite e Armand giovani, belli, amanti, senza passato con un futuro  insieme
Ma la società non capirà.  Cos'è  questo amore compassionevole, devoto, pieno di indulgenza e di volontà di salvezza di cui si fa portatore il giovane Arman? 
Cosa pensa di fare questa cortigiana? Pensa forse di potersi redimere? 
Ognuno deve riprendere il proprio ruolo:
 <<Ti spiegherò. Che tu abbia, un'amante va bene; che tu la paghi come un galantuomo deve pagare l'amore di una mantenuta, va benissimo; ma che tu dimentichi per lei le cose più sacre, che tu permetta che l'eco della vostra vita scandalosa arrivi fino in fondo alla provincia e macchi il nome onorato che ti ho dato, è cosa che non deve essere, è cosa che non sarà.>>

Ognuno riprenderà il proprio posto nella società perché la storia di Marguerite è un'eccezione e come tutte le cose rare non potrà avere lunga vita. 
Morire in solitudine o vivere struggendosi  sono le facce della stessa medaglia con cui, alla fine, verrà pagato il loro amore.

Porto con me la bellezza di Marguerite, la sagacia, la consapevolezza, la dignità, la forza.
Porto con me gli occhi dell' amore di Armand, le attenzioni, la fede.
Porto con me l'amore, quello che rende buoni ed accoglie senza giudicare.

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