Rubrica "Ci provo con". Recensione 19/67: "Ogni piccola bugia" di Alice Feeney

Nuovo appuntamento con la rubrica a cadenza mensile Ci provo con da un'idea di Chiara  con la preziosa collaborazione di  Dolci Carloni
Questo mese ci ho provato con un thriller Ogni piccola bugia dell'autrice britannica Alice Feeney. 

 
Punto di lettura, recensione
Edizione cartacea, pag. 324, valutazione ⭐⭐⭐⭐/5

Spiegarle che mi sono solo persa nella tana del Bianconiglio e che ho bisogno di una mano per ritrovare la strada. 




Fino a cinquanta pagine prima della fine ero io Alice in volo nella tana di Bianconiglio. Frasi, punteggiatura, personaggi, parole, tre per la precisione: prima, adesso, allora, fluttuavano intorno a me durante la discesa. E come Alice sono atterrata su quella manciata di pagine. Boom!!  La botta è stata liberatoria ed ho trovato la chiave di lettura  quando ormai pensavo di dover brancolare nella miriade di congetture create nella mente. Una volta dipanato l'intreccio sono tornata indietro sapendo esattamente cosa andare a rileggere ed ho pensato che l'autrice ha costruito un intreccio incredibile. Complimenti. 


Ogni piccola bugia è prepotente: per tutto il libro il lettore è in balia dei personaggi, delle loro bugie o verità, difficile  discernere.
Le menzogne suonano vere, se sono ripetute un numero sufficiente di volte.

Amber Reynolds, la voce narrante in prima persona, 
è in coma. Come sia arrivata in questa situazione non è dato saperlo, l'unica cosa certa è  l'incidente con la macchina, in quella sera piovosa, i segni sul collo e dopo il buio.  Lo stato di coma  lascia ad Amber l'utilizzo  di due sensi: l'udito e l'olfatto con cui riesce a percepire il mondo circostante. Attraverso le voci riconoscerà la sorella Claire, il marito Paul, la collega e amica Jo, i genitori ed un uomo ambiguo con strane attenzioni. Se il mondo di Amber è filtrato ed i ricordi sono frammenti impazziti, il mondo reale è altrettanto strano. Il lettore si renderà conto, ben presto, di dover fare i conti con le  bugie, perché qualcuno o forse tutti  stanno mentendo.
La trama si srotola attraverso tre linee temporali diverse: adesso, inquietante per la condizione in cui si trova e per l'uomo ossessivo ; prima con ricordi confusi sui pochi giorni antecedenti l'incidente; allora un diario di un tempo passato, molto passato.

Ammetto di avere problemi con la narrazione in prima persona, all'inizio di ogni libro mi sento spaesata, non è mai  semplice immedesimarmi in chi vive la storia e contemporaneamente la racconta, qui poi siamo in un letto di ospedale, in ascolto passivo alla ricerca della verità e di quei ricordi  inafferrabili. Forse per questo durante la lettura ho sentito un malessere fisico. Il naso mi si è arricciato tante volte, fastidio; le mani hanno mosso, impazienti, le pagine in avanti leggendo anticipatamente i capitoli successivi sullo stesso piano temporale, saltandone alcuni e poi tornando indietro, per l'irrefrenabile necessità di trovare certezze. Niente, il lettore non riuscirà in alcun modo a mettere insieme i pezzi, non otterrà nessun incastro o al contrario ne avrà mille possibili.  
Abbandonata in mezzo alle parole, senza nessun punto fermo ho iniziato a mettere alla sbarra degli imputati tutti i personaggi, la stessa Amber, ma invece di farle a loro le domande sono stata io ad essere subissata dagli interrogativi:  Chi dice la verità? Chi sta mentendo? Quale persona è reale e quale no? Chi è Amber?

Mi sono solo persa nella tana del Bianconiglio. Questo ci dice la protagonista, questo accade  al lettore,  ma non disperate l'enigma e le risposte arrivano tutte insieme, allora sì,  si rimarrà a bocca aperta.  

Mi chiamo Amber Reynolds. 
Ci sono tre cose che dovreste sapere di me. 
1. Sono in coma. 
2. Mio marito non mi ama più. 
3. A volte dico bugie. 

Buono smarrimento


A seguire il banner con l'elenco  delle partecipanti alla rubrica se vi va di andare a curiosare.



Commenti

  1. Vedo spesso questo romanzo, ma se da una parte mi piacerebbe poi c'è qualcosa che mi frena. Forse non fa per me

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  2. a me era piaciuto tantissimo e non avevo capito un tubo

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  3. Devo dire che l'uomo misterioso mi ha incuriosita molto

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