Rubrica: Tu leggi, io scelgo. Recensione 31/79. Volevo solo sfiorare il cielo di Silvia Ciompi

Nuovo appuntamento con la rubrica a cadenza mensile Tu leggi, io scelgo da un'idea di  Rosaria Sgarlata con l'organizzazione precisa e puntuale di Chiara Ropolo, Mariarosaria Palmentieri e Dolci Carloni. Una rubrica a cui partecipo  sempre con entusiasmo: si va a sbirciare nelle librerie virtuali delle partecipanti in base ad abbinamenti casuali e si sceglie il libro da leggere.

Recensione
Edizione cartacea, pag. 414
valutazione ⭐⭐⭐⭐⭐/5

Questo mese ho curiosato nelle letture di  Mariarosaria Palmentieri  la sua recensione di "Volevo solo sfiorare il cielo" mi aveva già colpita tanto da portarmi ad acquistare il libro, la scelta della lettura per la rubrica è stata facile. 
Grazie Mariarosaria mi sono regalata una di quelle rare storie che amo definire con le parole di Patrick Ness: una storia selvaggia e indomita. 





É per questo che Clelia ama così tanto i vinili. Per la profondità che quasi ti pare di toccare le parole, come quei libri per bambini che li apri e le pagine escono fuori in rilievo e per magia ti ritrovi un castello tra le mani, oppure un bosco incantato.

Nelle mani non ho un vinile e non ho un libro per bambini però la storia di Clelia e Lorenzo esce prepotente dalle pagine con lo stesso effetto dei libri per bambini e la scrittura di Silvia Ciompi si  fa toccare, bruciante, come la musica dei vinili.

Ogni lettura è un cambio di pelle. I serpenti si preparano a questa trasformazione facendo scorta d'acqua ed i giorni antecedenti diventano irascibili, perdono l'appetito. Io faccio lo stesso ad ogni nuova lettura mi preparo:  annuso, sfoglio, scorro le pagine velocemente, lentamente, dall'inizio alla fine e viceversa, leggo i ringraziamenti, l'incipit e l'irascibilità, se arriva, la percepisco durante la lettura. Volevo solo sfiorare il cielo  ha portato con se questa irascibilità, tutta nella prime pagine perché prendere la pelle di Clelia e Lorenzo significa scottarsi ed io non ero pronta. Questa nuova pelle non nasce piano piano sotto a quella vecchia, no, questa si attacca  sopra bruciando, l'innesco è lo stile graffiante dell'autrice. 
Con il libro tra le mani e le cuffiette nelle orecchie sono stata letteralmente sommersa da un mucchio di parole, una dopo l'altra, affastellate tanto da chiedermi come è riuscita l'autrice a farcele entrare tutte quante. Volevo solo sfiorare il cielo è zeppo di parole che fanno fatica a starci dentro a quel formato cartaceo ecco perché prendono forma, bucano le pagine e colpiscono. Colori, odori, suoni, immagini, sensazioni palpabili, emozioni incontenibili. 
No, non ero pronta a questo frastuono assordante ecco perché all'inizio la lettura ha richiesto tempo, ho dovuto mettere un confine  all'invasione. La  storia di Cle' e Lore' è prepotente come la vita.
Poi ad un certo punto la loro pelle dolorante è diventata mia ed è arriva la vertigine.

Clelia e Lorenzo, trentasei anni in due, non potrebbero essere più diversi eppure così vicini.
Lei  è vissuta sempre sull'isola d'Elba tanto da avercela dentro l'isola: sei fatta di mare e di roccia, tagliente e inospitale eppure bellissima, con tutti i tuoi angoli bui e pieni di spigoli.  Si veste sempre di nero, ha capelli cortissimi, occhi spenti, una cicatrice sul labbro e la sua pelle sente freddo anche d'estate ecco perché porta quelle maglie a maniche lunghe. Clelia si nasconde perché la vita la ferisce e tutte le lacerazioni non possono essere cauterizzate.
Lui è un vacanziere, arriva sull'isola da Roma. Sull'Elba ci passava le estati da piccolo con i nonni materni, su quest'isola ci è cresciuta sua madre e c'è ancora suo zio.  Lore', quel ragazzetto con i ricci e la campanella d'oro, la faccia piena di nei, le gambe a stambecco, con le braccia ricoperte di disegni dai colori accesi è arrivato per l'estate più pazza della sua vita anche se il suo arrivo è una fuga. Lorenzo scappa dalla città e da tutto quello che contiene.  
Lui con i sorrisi arroganti, l'aria strafottente e quella voglia di fare cose folli adora la matematica dove tutto quadra, tutto ha una soluzione, sempre. Clelia con la matematica ci fa a cazzotti. 
Clelia a Lorenzo lo chiama brutto parassita burino.
Lorenzo a Clelia la chiama Calime', Regazzi' con quell'accento tipico del romano borioso. 
Lorenzo la vita la aggredisce, la  bracca, la brucia, la tinge di tinte forti.
Clelia  dalla vita si vuole nascondere, la lascia scivolare via, la   sbiadisce.
Cle' e Lore' amano la musica ma mentre lui se la spara in testa a tutto volume, con le cuffiette nelle orecchie ed il ritmo martellante del rap lei ha smesso di sentirla, la musica da quel giorno è bandita.
Clelia e Lorenzo si vedono, si annusano, si riconoscono subito per questo forse si aggrediscono, si allontanano,  sulla loro pelle c'è lo stesso odore di dolore, un marchio inciso a ferro e fuoco da nascondere o da ignorare. 
Sono  vicinissimi, sempre  sull'orlo di quel burrone ma mai sul punto di toccarsi perché quando accade avviene la deflagrazione e tutto brucia.

E poi c'è lei l'isola, protagonista sullo sfondo, viva, intensa, forte.
E poi c'è lei la musica, accompagnatrice indiscussa e necessaria.

I sali e scendi a cui l'autrice ci obbliga sono come le montagne russe, sono una vertigine da cui si diventa dipendenti. La tua storia Silvia mi è scoppiata dentro portandomi sull'orlo del precipizio di Lorenzo, sull'orlo dell'abisso di Clelia con la vertigine nelle ossa ed ora arrivata alla fine odierò il silenzio che ne consegue,
per questo ti chiedo di continuare ad invaderci con il frastuono delle tue parole, io nel frattempo recupererò tutte quelle passate non ancora toccate

Se questo momento fosse una canzone sarebbe Mi fido di te di Jovanotti  per quella vertigine  che è paura di cadere e  voglia di volare.
Se questo momento fosse una canzone sarebbe Adesso di Diodato, perché Lore'  adesso è tutto ciò che avremo.
Se questo momento fosse una canzone sarebbe Polvere da sparo di Guadiano perché questo libro è polvere da sparo in un solo colpo.

Non fate come me, non preparatevi sarebbe tempo perso. Mettete le cuffiette nelle orecchie, aprite il libro, arrivate sul precipizio, perdetevi e toccatela questa storia. 


A seguire il banner con le partecipanti alla rubrica:



Commenti

  1. Non vedo l'ora di leggere questo romanzo è in attesa ma sarà tra i prossimi

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  2. ragazza mia che recensione meravigliosa!!!! e tu non puoi capire la mia gioia. amo quando i libri che consiglio fanno questo effetto!!!

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    1. Ma grazieee per i tuoi complimenti e per avermi fatto conoscere questa scrittrice.

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  3. bellissima questa recensione, viene voglia di rileggerlo

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    1. Ma grazie!
      Io non rileggo mai iblibri, troppo poco tempo da dedicare a quelli da leggere ma questo, beh è talmente intenso che potrei anche fare un'eccezione. 😁

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  4. Mi piace la penna di questa scrittrice e questo libro sarà fra le mie letture prossime!

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    1. Preparati, questo libro è indimenticabile. Allora buona lettura.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Ho letto il mese scorso per la prima volta un libro della Ciompi, Tutto il buio dei mie giorni. è stata una lettura molto intensa e spero di leggere presto altro di suo e la tua recensione mi fa venire voglia di prendere subito questo.

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  6. Ho la lettura in programma, a breve: devo leggerlo!

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