Recensione 36/84: "Noi due oltre le nuvole" di Massimo Cacciapuoti

Rimanevo lucertola ma con lei vicino, al momento opportuno, mi travestivo da delfino. E venivo fuori, con la testa a pelo d'acqua. Era sfinente quella continua metamorfosi, tornavo a casa distrutta. Me era l'unico modo per scamparla.


punto di lettura, recensione
Edizione cartacea, pag.  144, valutazione ⭐⭐⭐  e mezzo /5


Durante la lettura più volte ho sfogliato le pagine velocemente  avanti e indietro, dalla fine all'inizio ma senza risultato. Il libro non contiene nessun capitolo, nessuna prima, seconda, terza parte, nessuna divisione. Un lungo racconto senza pause, tranne quelle date dagli spazi di interlinea tra un periodo e l'altro. Un racconto da leggere in un  pomeriggio.   

Noi due oltre le nuvole  dura una settimana quella della vacanza estiva di Nica insieme alla sua famiglia. Una settimana in un villaggio turistico nel Salento, località scelta dalla madre per stare in mezzo alla gente, per spronare quella figlia adolescente troppo silenziosa, troppo isolata, troppo diversa da lei. 
Una settimana  che si dilata tra presente e  passato. Dentro ci finiscono i ricordi della giovane protagonista, quel rapporto conflittuale con la madre,  quel suo essere "diversa", lei è una lucertola si rintana alla prima vibrazione percepita, a Nica non piaceva la gente,  mentre gli altri sono delfini, vivono in gruppo.  
Dentro ci finiscono i genitori così distanti e diversi tra loro. Una madre  estroversa che vive guardando il mondo a colori; un padre taciturno, chiuso nel suo studio, nelle sue carte.
Dentro ci finisce l'incontro con quel ragazzo, Sandro, avvenuto proprio nel villaggio.  Nica e Sandro sono simili hanno la stessa età e sono entrambi figli unici, però lui è un delfino, pieno di interessi ed amici, progetti, un delfino in una vacanza da passare come lucertola senza sole perché Sandro non scende mai a mare e porta sempre un cappello in testa per  l'eritema, così ha detto Diana, così l'ha chiamata quella malattia la mamma di Sandro.
L'incontra tra Nica e Sandro porterà dei cambiamenti: la lucertola scoprirà come è bello essere delfini e Sandro si riapproprierà, in parte, del guizzo della vita.

Vi preparo subito nel caso decidiate di leggerlo: questo non è un racconto a lieto fine, non aspettatevi e vissero felici e contenti perché come dice Wiliam Goldman  la vita è ingiusta  e quella raccontata da Massimo Cacciapuoti è una storia vera e ingiusta. 
Noi due oltre le nuvole  affronta diversi temi in pochissime pagine  il rapporto tra figli e genitori, la malattia, l'adolescenza, gli incontri inattesi attraverso cui ci contaminiamo e la vita prende una nuova piega. 
Temi importanti trattati con una scrittura limpida, delicata grazie alla quale il lettore andrà spedito verso la fine. 
Alcuni brani mi hanno punto sul vivo, quelli in cui emerge il rapporto fatto di vicinanza e lontananza tra Nica e la madre. Nica che non vuole deludere la mamma: Come invidiamo mamma! Avrei voluto tanto somigliarle ma si sente lontana anni luce da lei ecco perché quando le sta accanto si traveste da delfino, per imitarla e compiacerla. A sua volta la madre invece è preoccupata per quel carattere taciturno e vuole rimodulare, riprogrammare, rifare.  Tre parole tre spine perché, lo ammetto, da madre a volte le penso tra me e me quelle tre parole, guardando mia figlia con i miei di occhi. Raddrizzare il tiro nell'educazione, rimodulare, riprogrammare, rifare quando invece  basterebbe guardare con altri occhi, con un altro punto di vista. 
Altre parti mi hanno lasciato un sentimento di amarezza per il gioco beffardo della Vita. 

Noi due oltre le nuvole mi ha punzecchiato e nello stesso tempo l'ho sentito mancante. Avrei voluto più parole e pagine dedicate all'evoluzione del rapporto tra Nica e Sandro, che a tratti risulta frettoloso, l'avrei voluta più diluita, ancora più dilatata questa settimana. 
Forse la spiegazione di questa "brevità" sta nella nota finale dell'autore, nel ricordarci come lui sia stato solo lo scrittore che ha ascoltato e dato voce ad una storia vera, la brevità del racconto come l'esiguità della vita di cui alcuni dispongono o meglio non dispongono.

Voglio ringraziare la mia amica di letture Sara per aver messo in viaggio il libro con il suo quadernino dove appuntare qualcosa di noi e le impressioni sulla lettura
Grazie Sara per questa condivisione. 

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