Rubrica: Tu leggi, io scelgo. Recensione 43/91: Ezekiel di Emma Black
Nuovo appuntamento con la rubrica a cadenza mensile Tu leggi, io scelgo nata da un'idea di Rosaria Sgarlata con l'organizzazione precisa e puntuale di Chiara Ropolo, Mariarosaria Palmentieri e Dolci Carloni. Una rubrica a cui partecipo sempre con entusiasmo: si va a sbirciare nelle librerie virtuali delle partecipanti in base ad abbinamenti casuali e si sceglie il libro da leggere.
Questo mese ho curiosato nella libreria di Mariarosaria ed ho scelto un romance, qui trovate la sua recensione.
Edizione digitale, pag. 284 valutazione⭐⭐⭐ e mezzo/5 |
Avevo sudato sette camicie per sbarazzarmi della sensazione delle labbra di Hannah sulle mie, del suo respiro corto quando la sfioravo appena, della sua risata argentina e pulita... E adesso lei era tornata. Le sensazioni erano tornate. E io ero fottuto.
Protagonisti indiscussi di questa storia dalle tinte infuocate sono Hannah Mallow, Ezekiel Jones, Zeke per gli amici ed il loro ritrovarsi dopo dieci anni di lontananza iniziata con una frattura violenta. Entrambi,
a loro modo, pensavano di aver superato quella storia da ragazzi ed
invece i loro corpi ormai adulti si riconoscono ad ogni avvicinamento e si fondono come una supernova mentre noi lettori siamo
lì ad accoglierne la luce. Non c'è niente da fare la lunga distanza è stata come il vento: ha acceso il loro grande fuoco.
La narrazione è in prima persona. Le voci di Hannah e di Ezekiel si alternano anche se la complessità del personaggio femminile con i suoi continui sali e scendi, le paure, le indecisioni che a tratti ho trovato ridondante, allungano di molto i suoi capitoli. Mi perdonerà l'autrice se ammetto di aver amato il personaggio Zeke tanto quanto, in alcuni momenti, ho "odiato" l'orgoglio ferito della fortunatissima Hannah.
La penna di Emma Black è ricca e mentre si sta dietro a quei due, ai diversi comprimari, alle vicende che prendono una piega del tutto inaspettata si delinea il tema centrale di questa storia: il ritorno a casa perché nessun posto è come casa. Ritornare in quei luoghi da cui si è fuggiti troppo giovani per apprezzarli per poter riscattare la vita e l'impegno di chi invece in quei luoghi ci ha dato tutto se stesso. La famiglia, le scelte, i ritorni ed il coraggio di cambiare questi i temi trattati.
Ezekiel è una storia piena di desiderio, i personaggi sono spinti dalle parole dell'autrice a raggiungere quello che non hanno più, é l'assenza a sprigionare il loro desiderio, a condurli verso ciò che si sente benefico. Desiderare quel luogo, la famiglia, la casa, quell'amore.
Hannah Mallow
Vive a Boston e lavora in un ufficio legale come avvocato. Per raggiungere questo traguardo ha lasciato dieci anni prima il ranch di famiglia nel Wyoming, dove vivono ancora i suoi genitori, un luogo che Hannah rivive nei ricordi pieni di nostalgia, perché è da tanto, troppo tempo che non torna a casa. Ed il momento di tornare si impone in modo brusco: suo padre è in ospedale, molto grave, di sua sorella non si hanno più notizie e sua madre è profondamente provata.
Hannah è pronta al peggio ma una volta arrivata all'ospedale ed al ranch troverà il peggio del peggio. Con queste premesse l'autrice ci regala un personaggio grintoso, capace di affrontare gli eventi, una donna della terra e questo è l'aspetto che più mi è piaciuto: abbandonare quei tacchi, odiavo i tacchi. Di qualunque forma e altezza, per rimettere degli stivaletti di cuoio consumati; abbandonare i tailleur per ritrovare gli abiti da ragazza quelli con cui girava per il ranch; abbandonare Boston per un paese con trecentouno abitanti; abbandonare uno studio rinomato per quella terra che spezza e consuma trasformatosi in una landa desolata.
Questa donna si tirerà su le maniche, stravolgerà la sua vita per la famiglia, per le sorti del ranch, per quella sorella a tratti così fastidiosa, ma con Zeke... beh con Zeke te lo devo dire Hannah con Zeke un vero "disastro"! Per fortuna il tuo corpo era vergognosamente pronto a immolarsi a lui, al divino Zeke, altrimenti saresti ancora lì a rimuginare su quel passato con algoritmi senza soluzione. Lasciatelo dire Hannah ad un certo punto i tuoi rumorosi pensieri su Zeke sono solo quisquilie perché anche il tuo cuore lo sa, in fondo in fondo: lui è per te un desiderio benefico.
Ezekiel Jones, per gli amici Zeke.
Faccio fatica a raccontarlo, Zeke è il personaggio da incontrare ogni tanto nelle letture per trasognare, farsi ammantare dal quel senso di protezione, di casa e contemporaneamente perdersi nella lussuria.
Zeke é lo sceriffo del paese, è sempre vissuto nel Vayoming anche dopo la "fuga" di Hannah e lei è rimasta il suo tallone di Achille. L'unica ferita che non si sarebbe mai rimarginata perché la loro storia è irresolubile. Zeke lo sa ne ha una lucida consapevolezza, da subito, dal primo momento in cui la ritrova e la paura frutto del passato non lo fermerà, la sua devozione a quell'amore ancora cocente è inconfutabile. Durante tutta la lettura Zeke non sbaglierà un colpo. Divino.
Non starò qui ad elencare gli aggettivi utilizzati dall'autrice per questo personaggio fantastico, sarebbe inutile, non restituirebbe le sensazioni da provare andando a conoscerlo, leggendolo.
Ed ora che ho scoperto questa autrice voglio iniziare la serie Legio X di cui sento parlare qua e là dalle mie amiche blogger.
A seguire trovate il banner con l'elenco delle partecipanti. Andate a curiosare nelle loro letture.
Grazie di cuore per questa splendida recensione!
RispondiEliminaGrazie a te. È stato bello stare in compagnia di Zeke, di Hannan e del ranch.con tutto il suo mondo.
Eliminaadoro questo libro, mi è piaciuta anche la tua recensione
RispondiEliminaGrazie Chiara. Ho adorato Zeke, ma credo si sia capito. ; )
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