Rubrica: Ci provo con. Recensione 51/99. "Il priorato dell'albero delle arance" di Samantha Shannon
Nuovo appuntamento, l'ultimo per il 2021, con la rubrica a cadenza mensile Ci provo con, rubrica in cui si legge un autore per la prima volta, nata da un'idea di Chiara Ropolo con la preziosa collaborazione di Dolci Carloni che ha creato un banner in festa!
Sono felice di chiudere l'anno con il fantasy della Shannon, un volume in attesa da tanto tempo nella libreria.
Edizione cartacea, pag. 800, valutazione ⭐⭐⭐⭐ / 5 |
Il priorato dell'albero delle arance vi farà viaggiare. Accanto ai quattro narratori vi sposterete, controllando le tappe sulle mappe, nelle terre create dalla fervida immaginazione dell'autrice capace di costruire un intero mondo con ben otto casate disseminate tra Occidente, Oriente, Meridione, in mezzo l'Abisso il mare oscuro, impenetrabile. Ogni regno è ben descritto con le sue credenze, le strutture, le gerarchie, la spiritualità. Incontrerete personaggi umani e fantastici; ascolterete leggende e miti; affronterete i mostruosi wyrm con i Grandi dell'Ovest: l'armata del Senza Nome e poi sarete incantati dai draghi orientali creature dell'acqua, non del fuoco, odiati in Occidente, venerati in Oriente dove un sodalizio antico unisce uomini e draghi in un solo cuore.
Non c'è dubbio questo è un fantasy ricco in tutto ma non lasciatevi impressionare dalla mole e dai tanti personaggi affastellati nelle prime pagine, necessari per farvi entrare in Virtudom, perché la lettura scorre veloce grazie alla scrittura avvincente e fluida e grazie agli strumenti messi a disposizione del lettore: due mappe in cui orientarsi tra le diverse terre, un elenco dei personaggi, un glossario, una linea del tempo e la scelta di organizzare il racconto con un'alternanza di capitoli tra Oriente, Occidente e Meridione, scelta che permette al lettore di seguire senza difficoltà i diversi viaggi compiuti dai quattro narratori contemporaneamente.
Nel Reginato di Inys si narra la leggenda secondo cui il mostruoso wyrm nato dentro al monte dei Lamenti, portatore di un morbo mortale per gli uomini, assetato di conquista e potere volò fino al dominio di Lasya dove, per placare la sua furia, il popolo iniziò a sacrificare carne umana. Un giorno venne estratta a sorte la Principessa Cleolind Onjenyu, destinata così alle fauci del Senza Nome ma quello stesso giorno arrivò il valoroso cavaliere Galian Berethnet.
Il seguito della leggenda è di facile intuizione: l'impavido Sir Galian, detto poi il Santo, con una spada di staordinaria bellezza Ascalon riuscì a salvare Cleolind, detta poi la donzella, ferì il Senza Nome che si ritirò nuovamente nel suo utero di Fuoco.
Dall'unione di Cleolind e Sir Galian sorse il Reginato di Inys ed ebbe inizio la dinastia dei Berethnet portatrice di salvezza si narra infatti che fino a quando questa discendenza fosse rimasta sul trono di Inysh il Senza Nome non sarebbe tornato.
La dinastia regna grazie alla nascita di una erede, sempre una donna, di madre in figlia, la regina di Inysh e finché ne nascerà una il mondo sarà salvo. Ma ora dopo mille anni, mentre nella montagna dei lamenti il Senza Nome inizia a risvegliarsi, la regina Sabran la Nona non sembra avere intenzioni nuziali e non c'è ancora un erede. Da qui inizia il nostro viaggio anche se...
É questo il problema delle storie, bambina. Non c'è modo di valuare la verità che contengo
....Se la leggenda non fosse del tutto vera? Se la donzella non fosse una principessa sprovveduta ma una valida guerriera, chiamata la Madre, capace di sconfiggere da sola il Senza Nome? E se il cavaliere fosse un impostore? Un uomo assetato di potere fondatore di una dinastia, di una religione e di un regno basato su una menzogna? Ne sa qualcosa Ead, una delle ancelle della regina, una dei quattro narratori, arrivata dalla terra di Lasia con una versione molto diversa della leggenda.
Le carte si mischiano, il lettore si appassiona ed il fantasy si mostra nella sua vera veste: un inno del femminile, sono le Donne le protagoniste indiscusse. Cleolind, Sabran Nona la regina di Inys, la Priora, Donna Imperatrice capo della flotta pirata , Nayimathun la femmina di Drago, le narratrici Tané ed Ead Duryan, la Strega Kaliba. Impavide o spietate, maghe o salvatrici sono tutte potenti e coraggiose.
Nonostante la profusione di figure femminili, tutte ben caratterizzate, non ho trovato un personaggio a cui mi sono affezionata perché l'aspetto che più mi ha sorpreso è l'atmosfera anzi le atmosfere sempre diverse in cui sono stata catapultata. Ogni luogo è descritto attraverso tanti dettagli, odori, colori, cibo che non risultano mai pesanti anzi si inseriscono nella narrazione concitata degli avvenimenti in modo perfetto facendoci entrare nell'intimità dei luoghi, accomodarsi con i personaggi nei loro mondi in attesa dell'azione successiva: dalla raffinata corte del Reginato di Inys, alle terre di fuoco nel Regno draconico di Yscalin, fino al magico Dominio di Lasya e poi oltre il mare nero nella nebulosa isola Seiikinese, nell'Impero dei dodici Laghi dimora dei grandi draghi imperiali per l'affondo finale nel silenzioso ed immobile Abisso.
Non crediate che sia tutto qua, non sarebbe possibile racchiudere Il priorato dell'albero delle arance in questa scarna recensione. Il mondo della Shannon, autrice generosa ed infaticabile, vi attende per condurvi lontano, lontanissimo fino a Virtudom sulle ali di un drago e non solo.
A seguire il banner illuminato con le partecipanti alla rubrica
ho letto spesso di questo romanzo e ne sono incuriosita
RispondiEliminate la consiglio, ma questo lo avrai già capito ; )
EliminaLo avevo in wish list da tempo e a Natale mi è stato regalato. Non vedo l'ora di perdermici anche io
RispondiEliminaUna fantastica avventura. Sarò curiosa di leggere del tuo viaggio.
Eliminasono contenta che a te sia piaciuto così tanto, io ero stata più critica
RispondiEliminaHo preso questo libro per la sua estetica. Mi spaventa e attira allo stesso modo
RispondiEliminaio sono ancora indecisa se leggerlo oppure no. da una parte ne sono affascinata dall'altra ho talmente tanti libri in arretrato che aggiungere ancora roba mi spaventa. inoltre tra i miei buoni propositi del 202 c'è quello di smaltire libri che ormai sono nella mia libreria da troppo tempo.
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