Rubrica: Tu leggi io scelgo. Recensione: 2/101 Nevernight. Mai dimenticare. Kristoff. Volume 1

Nuovo appuntamento con la rubrica a cadenza mensile Tu leggi, io scelgo nata da un'idea di  Rosaria Sgarlata con l'organizzazione precisa e puntuale di Chiara Ropolo, Mariarosaria Palmentieri e Dolci Carloni. Una rubrica a cui partecipo  sempre con entusiasmo: si va a sbirciare nella libreria virtuale delle altre e si decide cosa leggere.
Questo mese ho sbirciato nella libreria di Désirée Pedrinelli ed ho scelto un fantasy incredibile Nevernight.  È stato amore fin dalle prime pagine e subito mi sono chiesta: ma perché ho aspettato tanto per leggerlo? 
Qui trovate la recensione di Désirée.

Più brillante è la luce, più cupa è l'ombra.

Jay Kristoff dove sei stato finora?  E dove sono stata io finora?
Tu nell'ombra di Nevernight:  in quella di Mia più grande del normale, dentro al Non guardare; nelle buie viscere  della montagna  Silente; nelle tenebre della Chiesa Rossa;  nell'ombra delle lame affilate, in quella del freddo acciaio; nel buio denso del Cammino di Sangue.
Io nella luce, in giorni senza ombre. 

Tu nella luce di Nevernight: nel cuore  di Mia; nella danza delle lame;  nella luce della vendetta;  nella musica delle parole orchestrate in ritornelli; nell'intenso piacere consumato; nel brillare accecante di questa storia
Io  nell'ombra, senza luce.

Edizione cartacea, pag. 462 valutazione⭐⭐⭐⭐⭐/5

Mia Corvere fa parte di una delle famiglie nobili più importanti della città di Godsgrave la sua potrebbe essere una storia di agiatezze  tra sfarzo e benessere ma a dieci anni la  mannaia cade sulla sua vita. Una lezione brutale, impartita senza sconti dalla madre, la battezza nel sangue perché quando tutto è sangue, il sangue è tutto e così la sua diventa una storia di morte e vendetta.
La strada di Mia sarà una sola quella dell'assassinio benedetto al servizio di Niah  la Signora della Notte, la servirà nell'ombra e la vedremo trasformarsi in acciaio: una lama  fredda, resistente, implacabile.  Mia affronterà il suo cammino accompagnata da chi della paura si nutre Messer Cortese, l'umbragatto,  sempre accanto a lei perché Mia è un tenebris. Che cos'è un tenebris? Beh la risposta la sta cercando anche la nostra protagonista per ora  sa solo quanto le ombre le sono amiche:  tra le sue dita giocano, si gonfiano, si deformano e il buio è un luogo sicuro anche se il mondo in cui vive è pieno di luce. 
Nella Repubblica di Itreya   ci sono tre soli:  il furioso globo rosso Saan il veggente; Saai il sapiente, più piccolo dalla faccia azzurra; Shiin il sorvegliante un gigante  giallo fioco. I tre soli,  detti i tre occhi di Aa il dio della luce, hanno esiliato la notte. I giorni sono ininterrottamente illuminati anche di notte, le illuminotti ed il buio,  Verobuio,  arriva solo ogni tre anni.  

Quello di Kristoff è un gioco spietato tra la luce e le ombre difficile dire dove sta il bene, se ce n'è, e dove il male: la luce acceca, ferisce è piena di menzogne, sotto i tre soli si compiono azioni indicibili. La tenebra esiliata è adirata, affamata, accoglie chi cerca ristoro, prepara i suoi accoliti nella Chiesa Rossa il luogo in cui vengono affilate le lame e scolpita la morte ed è altrettanto feroce. 

Il bene ed il male, la luce ed il buio, dove stare? Il lavoro di Kristoff è formidabile l'ho trovato di una perfezione sovrumana dal sapore demoniaco per il modo in cui stropiccia i personaggi facendoci divertire e inorridire; per quelle parole inventate ma così armoniche nel pronunciarle che ci stanno bene in questa storia folle; per come  tratta il lettore nelle note: oh sì me lo sono immaginato mentre le scrive con gusto facendosi beffa di noi. Sulle note vorrei spendere due parole: non tutti le hanno trovate utili o interessanti io le  ho amate e mi sono divertita non poco a leggerle, tutte. In ognuna ho scovato curiosità, abitudini, informazioni sulla Repubblica di Itreya come se avessimo un manuale d'uso per starci un po' più comodi in questo mondo.  Le annotazioni a pié di pagina non tolgono nulla alla storia anzi la alleggeriscono  aggiungendo perché siamo liberi di leggerle, non leggerle o leggerne un po'. 

Ho amato tutto di questo fantasy, ogni cosa, ogni dettaglio ma soprattutto la scrittura costruita come un canto truce, carico di ferocia e sorrisi sardonici. Kristoff  fa danzare con violenza i personaggi ed il lettore in un mondo senza pietà. Con Nevernight mi sono inebriata succhiandone la potente magia  dalla prima all'ultima pagina. 

É vero questa storia non è per tutti il narratore ci avverte prima di iniziare:  se le sgradevoli realtà di uno spargimento di sangue liquefanno le vostra interiora, sappiate che le pagine che avete tra le mani parlano di una ragazza che stava all'omicidio come i maestri alla musica, è una storia che puzza di sale e rame e all'autore non piacciono i lieto fine ma potrete dire  di non amarla solo dopo averla letta.
Io nel frattempo mi porto avanti con la danza  ed inizio il secondo volume. 

A seguire  il banner con l'elenco delle partecipanti alla rubrica.