- Rubrica: Ci provo con. Recensione 10/109: La dorsale. L'anno del ferro di Maria Gaia Belli. Volume 1

Nuovo appuntamento con la rubrica a cadenza mensile Ci provo con, rubrica in cui si legge un autore o autrice per la prima volta, nata da un'idea di Chiara Ropolo  con la preziosa collaborazione di  Dolci Carloni creatrice del banner delicatamente primaverile che trovate alla fine.

Questo mese ci ho provato con il primo volume di una trilogia fantastica come l'ha definita l'autrice durante l'incontro svoltosi pochi giorni fa.


recensione, Francesca
Edizione cartacea, pag. 278, valutazione
⭐⭐⭐⭐/5


Così adesso invece di dormire la notte rubo da tutte le porte, e prima che venga luce monto in groppa al drago. Nessuno riesce a prendermi, quando sono in cielo. Torno quando voglio sulle montagne.
Kami sta sulla dorsale di lei sappiamo poco, le sue origini sono ignote. Vive  con un vecchio chiamato Generale: un padre, un contrabbandiere, un matto o tutte e tre  i ruoli insieme; vive in una baracca trattata come un cane,  a volte peggio e non parla però impara in fretta. 
Impara a cacciare, impara a rubare, impara a difendersi, impara  in quali posti andare e dove metterci una croce per evitarli. Impara  velocemente a sopravvivere da sola quando il Generale le fa trovare, fuori dalla baracca, un vecchio drago pieno di dolori e le ordina di andare via per un po' dopo quello che ha fatto perché  il Generale non cerca guai. 
Kami impara in fretta ma quando si troverà nell'Accademia, con i suoi sedici anni, non sarà per scelta ma perché braccata.

La maestra m'ha mandato fuori dalla classe, dagli a dire che sono un prepotente. Ha detto che m'approfitto della situazione. E poi sono un disordinato, un delinquente, un disgraziato.
Luk sta nella città di P. dentro alla Regione, di lui sappiamo quello che basta: dice di avere nove anni ma ne dimostra sedici  per quanto è alto, per quanto è grosso; vive nel XII quartiere insieme alla madre, assente per lavoro, ed alla sorella di cinque anni di cui si occupa. A Luk non piace andare a scuola preferisce gironzolare per il quartiere alla ricerca di qualche soldo; gli piace andare in quel giardino dove spesso spariscono le ragazzine; gli piace andare dietro all'amica Mia con quei seni grandi; gli piacciono le macchine ne sogna una gialla con i fari rossi. Il padre di Luk è morto o almeno è quello che lui dice in giro.
Quando l'Accademia lo chiama, con i suoi sedici anni, Luk  è pronto la sua domanda è stata accettata.

«Devo ancora prepararmi» prendo tempo.
Key sta al nord di lui sappiamo tutto: è il secondogenito di una famiglia ricchissima proprietaria di una fabbrica che produce macchine. A Key piace perdere tempo ed è sempre in ritardo  forse perché  quel tempo lo sta portando troppo velocemente verso il tredicesimo compleanno: il giorno in cui da bambino diventerà uomo.
É grande ormai, niente più giochi, niente più accoglienza dalla madre, niente più libri da ragazzino, in cambio della fanciullezza  arriva nella sua stanza una ragazza tutta per lui, arriva sua cugina la futura moglie ed un posto nella fabbrica di famiglia. Ma Key è quello strano fatica ad abituarsi così il suo No. No non voglio di bambino porterà conseguenze drammatiche. 
Quando si ritroverà nell'Accademia, con i suoi sedici anni, sarà  accaduto senza rendersene conto, a spingerlo lontano sono state le offese.
Tre ragazzi in Accademia ed una lettera  inquietante scritta dall'erede del governatorato della città di V  è così che si chiude il primo capitolo lasciando i lettore con alcune scoperte e tantissime domande.

Il mondo  in cui siamo catapultati è semplice come le linee tracciate sulla mappa: al centro c'è la Regione con l'unica grande città di P con molti negozi, abitazioni, persone;  a est la città di V sulla schiena della Regione, vecchia e povera dove piove molto e c'è fango; il Nord è grande e freddo qui le persone sono ricche; la Dorsale, fatta di  boschi, neve, animali, draghi, sta tra il Nord e tutto il resto. L'Accademia è nel centro della dorsale.

L'autrice divide la storia in tre parti, ognuna dedicata ad un personaggio. All'inizio della lettura ho dovuto prendere confidenza con lo stile e con la narrazione in prima persona che mi ha messo direttamente lì, accanto a Kami, Luke, Key. Poi andando avanti con la lettura il mondo della Belli si è aperto sotto i miei occhi, la storia è arrivata ed invece di starci accanto ci sono andata dentro a questi tre personaggi adamantini.  C'è stato un click  nella storia di ognuno di loro   ed un altro click nel mio modo di vivere la lettura: un cambiamento si impone nella vita dei tre, un  NO arriva nelle loro vite in modi e tempi diversi ed arriva proprio quando non me lo sarei mai aspettata. Da qui in poi mi sono attaccata alla forza selvaggia di Kami, alla forza timida di Key, alla forza dirompente del vigoroso Luk,  ognuno a suo modo resiste contro chi vorrebbe sottometterli in virtù della loro giovane età ma quel no li traghetterà verso un altro destino di cui sappiamo poco per questo sono in attesa forzata dell'uscita del secondo atto programmata per  novembre 2022.

La Belli ha uno stile pulito, la scrittura non avanza di nulla, non soverchia mai,  così facendo ci restituisce una cronaca. Come ha spiegato durante l'incontro lei è la narratrice di tre voci che le parlano direttamente, lei ascolta, ribatte  e poi organizza il materiale e lo fa in modo pulito e rispettoso della personalità di ognuno di loro grazie  al cambio di registro in base a chi sta narrando la storia, grazie all'uso degli elenchi asciutti ma badate bene mai didascalici, grazie a quell'io narrante a cui dare credito.

Consiglio la lettura di questa storia fantastica anche per la bella grafica interna e per il formato, un piacere tenerlo tra le mani quasi come un taccuino.  Infine ringrazio l'autrice per la dedica e per aver condiviso con noi lettori il suo mondo.


Nel banner a seguire  l'elenco delle altre blogger che partecipano alla rubrica:




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