Rubrica Tu leggi io scelgo. Recensione 9/108: "La paziente silenziosa di Alex Michaelides

Nuovo appuntamento con la rubrica a cadenza mensile Tu leggi, io scelgo nata da un'idea di  Rosaria Sgarlata con l'organizzazione precisa e puntuale di Chiara Ropolo, Mariarosaria Palmentieri e Dolci Carloni. Una rubrica a cui partecipo  sempre con entusiasmo: si va a sbirciare nella libreria virtuale delle altre e si decide cosa leggere.
Questo mese ho sbirciato nella libreria di Emanuela Brancato ed ho scelto un thriller che ogni tanto ci sta proprio bene.  Qui trovate la sua recensione


Alicia è una sirena muta, mio caro, e ci richiama verso gli scogli, dove la nostra ambizione terapeutica si infrange.

recensione, Francesca
Edizione cartacea, pag. 352,valutazione ⭐⭐⭐ /5

Non è solo il silenzio della protagonista a creare un'atmosfera di totale indefinitezza è soprattutto il continuo scandagliare di Theo Faber, psicologo, a portarci nella vaghezza di cui è permeato questo giallo in cui mi sono sentita come la storia: non conclusa fino alla fine in un continuo errare alla ricerca dei tasselli mancanti.
Ho provato  ammirazione, all'inizio, per il cipiglio con cui Theo  più detective che terapeuta  cerca di 
 aiutare Alicia; ho iniziato, poi,  a dubitare delle sue azioni fino ad essere infastidita, verso il finale, per quel modo raffazzonato di indagare colpita da un bisogno irrefrenabile di chiarezza e verità.


La scena del crimine ci viene mostrata in tutta la sua brutalità nelle primissime pagine: il bel volto del fotografo Gabriel Berenson non esiste più spappolato dai cinque colpi di arma da fuoco sparati a distanza ravvicinata dalla moglie, Alicia e  questo è l'aspetto più macabro ed anche più intrigante della storia. 
Sei anni dopo l'omicidio lo psicologo Theo Faber si presenta per occupare il posto di psichiatra forense all'ospedale Grove Hospital dove è stata rinchiusa Alicia e dove lei si è rinchiusa in un assoluto mutismo dal giorno dell'uccisione del marito. L'assassina
 è silente ma il suo diario, le cui pagine sono inserite tra i capitoli narrati da Theo,  ci racconta molto.
Theo è convinto di essere l'unica persona in grado di poter aiutare Alicia. Da quel venticinque agosto di sei anni prima infatti ha iniziato a provare una forte empatia per Alicia ed un'attrazione per il caso. Questa smania di  voler liberare  Alicia dal  mutismo in cui è calata porterà Theo e noi lettori a passare molto tempo non dentro all'ospedale bensì fuori alla ricerca di tutte le persone in grado di raccontare la vita e la personalità di Alicia il  suo passato, il suo rapporto con Gabriel.  In questo modo l'autore decide di assegnare a Theo il ruolo di detective ed anche di protagonista del giallo lasciando in secondo piano quello di psicologo nonostante i molti richiami alla psicologia.

La lettura è scorrevole, l'inserimento di elementi legati alla psicoterapia li ho trovati interessanti, l'intreccio ben costruito ma c'è stato qualcosa che mi ha fatto storcere il naso e credo sia legato al protagonista Theo: il suo scandagliare senza metodo, il suo errare senza meta a cui si aggiunge la reticenza sfiancante degli interrogati tutti a conoscenza di qualche misterioso elemento non svelato tanto da arrivare a dubitare di tali misteri mi ha fatto perdere, pagina dopo pagina, il gusto nella lettura.
Forse pregustavo  una trama più incentrata sulle sedute terapeutiche, sugli incontri tra i due coprotagonisti mentre tutto si svolge fuori, al di là.

Rimane nel complesso un thriller ben costruito con un finale a sorpresa. 

A seguire il banner con l'elenco delle partecipanti alla rubrica per questo mese.



Commenti

  1. bella recensione, non credo però faccia per me

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  2. A me era piaciuto tanto, mi dispiace che non ti ha conquistata fino in fondo come credevo

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  3. Mi dispiace tanto che non ti abbia convinta. Come sai a me era piaciuto tanto

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  4. Anche a me a volte capita di rimanere delusa da alcuni titoli piaciuti a tanti, forse anche perchè creo delle grosse aspettative, chissà. In qualunque caso a me era piaciuto molto, il finale è stato inaspettato.

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  5. Non conoscevo il libro, ma non è nelle mie corde di lettrice!

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  6. Libro che mi ispira tantissimo ma da cui ho paura di rimanere delusa

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  7. peccato che non ti abbia convinta, personalmente non credo sia il libro per me

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  8. Non sono una grande amante del genere, però la tua recensione mi è piaciuta

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