Rubrica: Ci provo con. Recensione 17/116. Questa è l'acqua di David Foster Wallace

Nuovo appuntamento con la rubrica a cadenza mensile Ci provo con, rubrica in cui si legge un autore o autrice per la prima volta, nata da un'idea di Chiara Ropolo  con la preziosa collaborazione di  Dolci Carloni creatrice del banner leggero come una farfalla che trovate alla fine.
Questa mese per la rubrica Ci provo con ho osato leggendo un autore totalmente lontano dalle mie storie abituali. 

Non starò qui a fare una dissertazione erudita sul percome o perché leggere i racconti contenuti in questo volume, in particolare il discorso tenuto da DFW al Kenyon Collage nel maggio del 2005, cercherò invece di spiegare l'effetto che Wallace ha avuto su di me,  lasciando spazio alle sue parole perché come diceva Pennac, l'intelligenza del testo parla da sola.


Edizione cartacea, pag. 172


Questa è l'acqua
Saluti, ringraziamenti e congratulazioni ai laureandi dell'anno accademico 2005. Ci sono due giovani pesci che nuotano e a un certo punto incontrano un pesce anziano che va nella direzione opposta, fa un cenno di saluto e dice: - Salve, ragazzi. Com'è l'acqua? - i due pesci giovani nuotano un altro po', poi uno guarda l'altro e fa: - Che cavolo è l'acqua?

Ordine e fluttuazione a Nothampton
Barry Dingle, fornitore strabico di germogli di fagiolo, nutre per Myrnalov Trask, fotocopista e reggente della più autorevole bacheca di annunci al «Collective copy» nel centro di Northampton, un amore smodato.

Crollo del '69
KARRIER
É fantastico. Mi sbaglio sempre. É fantastico.
Chiedete a chi vi pare tranne che al mio agente se non è fantastico.

Il pianeta Trillafon in relazione alla Cosa Brutta
Prendo gli antidepressivi da, quanto sarà, un anno, e ritengo di avere i numeri per dire come sono. Sono straordinari, davvero, ma sono straordinari come sarebbe straordinario vivere, che so, su un altro pianeta caldo e comodo fornito di cibo e acqua fresca; sarebbe straordinario, ma non sarebbe la cara vecchia Terra.

Altra matematica
- Nonno?
-Joseph? Entra.
- Posso entrare?
- Entra. Siediti.
- Come ti senti?
- Bene, bene. Bene.
- Sono innamorato di te.

Solomon Silverfish
Solomon
Alle 2:30 del mattino, a letto, Solomon Silverfish, sassone segreto, celta teorico, aveva due notizie per Ira Schoenweiss dall'altro capo del filo. 

David Foster Wallace (1962-2008)



I sei brani riportati sono l'incipit dei sei racconti che compongono Questa è l'acqua. Li ho trascritti volutamente al contrario, dall'ultimo al primo,  perché così avrei dovuto leggerli. Così li sto rileggendo.
Wallace ha un'anima oppressa dalla depressione, malattia che lo porterà al suicidio nel 2008, questo suo sentire alterato lo rende  a tratti così lucido da offrire un'analisi impietosa della società americana, a tratti visionario quindi impegnativo seguirlo, a tratti ironico, a tratti ineguagliabile  nell'uso della parola. DF Wallace ha avuto uno strano effetto su di me: la curiosità si è affacciata per prima poi è sopraggiunta, dietro, la paura, stupida direi, di non capirlo. La curiosità vince sempre, per fortuna dico io, così ho preso ben tre testi comunicando alla paura: se il primo non va leggerò il secondo e se anche questo non va ho il terzo.
Tra le mani ho tenuto i due cartacei della biblioteca La ragazza dai capelli strani, Questa è l'acqua e la versione digitale di Una cosa divertente che non farò mai piùEbbene ho iniziato il primo e l'ho abbandonato, ho iniziato il secondo ed il terzo in contemporanea ma il reportage sulla crociera ha fatto la fine del primo mentre con Questa è l'acqua iniziato due volte in tempi diversi ho scoperto Wallace.

Delle sei storie ho amato la prima, Solomon Silverfish, avrei voluto non finisse più. Ne ho amato i dialoghi, la voce nitida di Salomon, il suo modo di minacciare dicendo: ti riduco un colabrodo; il suo urlare alla malattia terminale che attanaglia Sophie, la moglie:  Finiscila! Finiscila finiscila! Il suo modo di guardarla e amarla: durante tutto questo brutto periodo Solomon ha fatto sentire e capire a Sophie che lei è la malata, non la malattia. Lei è quello che è, non quello che ha dentro. 
Sono sprofondata in Il pianeta Trillafon in relazione alla Cosa Brutta  dove la Cosa brutta è davvero brutta  conosciuta meglio come la depressione ed il pianeta Trillafon e il luogo dove ti portano gli antidepressivi. Il pianeta Trillafon è decisamente meglio della Cosa brutta ma non è il pianeta Terra qui però il protagonista non ci abita più, il suo essere un soldatino pieno di problemi lo ha fatto ammalare e la cosa brutta si è portata via tutto, si è portata via l'Io, la mente tutto  quello che serve per pensare diversamente e per guarire.
Non ho ancora del tutto compreso gli altri tre racconti ma poi è arrivato il discorso e qui ho afferrato. Il discorso è stato il mezzo con cui sto ridisegnando DF Wallace. 

Le difficoltà durante la lettura sono stati per me i suoi voli pindarici, i cambi di registro repentini, i brani privi di punteggiatura  che fanno mancare il fiato ma poi tornano perfetti, l'angolazione sempre diversa da cui racconta la storia,  il senso di estraniamento quando lui si innalza ed io rimango a terra. Ma quel discorso fatto ai giovani non ancora soldatini della società, non ancora pieni di problemi,    quel discorso che vi consiglio di leggere o di ascoltare, quel discorso si è appiccicato alla pelle. 
Imparare a pensare è questo che dovrebbe fare la cultura ed è il lavoro di una vitaImparare a pensare di fatto significa imparare a esercitare un certo controllo su come su cosa pensare. Significa avere quel minimo di consapevolezza che permette di scegliere a cosa prestare attenzione e di scegliere come attribuire un significato all'esperienza. DF Wallace ce lo dice si tratta di una libertà che richiede attenzione, consapevolezza, disciplina, impegno per tutta  la vita del resto è una cosa difficile afferrare il percome delle cose. 

Il mio approccio a Wallace è stato predefinito senza attenzione, come un soldatino mi sono domandata: Che cavolo è l'acqua? Che cavolo sono queste storie? Mentre avrei dovuto affrontare la lettura chiedendomi: Com'è l'acqua? Com'è questa storia? Immergiamoci con attenzione nuova. 

Il volume fotografato è della biblioteca ma ho deciso di acquistarne una copia per tenerla a portata di mano, la mia e quella di chi vorrà leggerlo con curiosità. 

Non darò nessuna stellina a questa lettura, non riesco, Wallace è altro e va oltre.


A seguire il banner con le altre partecipanti alla  rubrica:



Commenti

  1. Io pure ho scelto di parlare di Foster Wallace, ho però letto un altro suo libro (Una cosa divertente che non fatò mai più) che non mi ha convinto del tutto.

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  2. Una lettura decisamente particolare...e, altrettanto lo è la tua recensione.
    Non so se è un libro che potrebbe piacermi però sicuramente mi hai incuriosita. Vedremo nei prossimi mesi se mi verrà voglia di prenderlo e perdermi un po' tra questi racconti

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  3. A me Wallace ha sempre detto tanto proprio per le caratteristiche particolari di cui parli, ma non so se questi racconti facciano per me perché non amo i racconti in genere

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