Rubrica tu leggi io scelgo. Recensione 16/115: "La felicità delle piccole cose" di Caroline Vermalle

Nuovo appuntamento con la rubrica a cadenza mensile Tu leggi, io scelgo nata da un'idea di  Rosaria Sgarlata con l'organizzazione precisa e puntuale di Chiara Ropolo, Mariarosaria Palmentieri e Dolci Carloni. Una rubrica a cui partecipo  sempre con entusiasmo: si va a sbirciare nella libreria virtuale delle altre e si decide cosa leggere.
Questo mese ho curiosato nella libreria di Emanuela, incuriosita dalla sue parole ho scelto La felicità delle piccole cose, qui la sua recensione.

Edizione digitale, pag. 224, valutazione ⭐⭐⭐⭐/5


" Sai Jamel",  replicò Ernest prendendogli la mano, "la vita è una cosa delicata. A volte basta tirare un filo e si smaglia tutto".

La felicità delle piccole cose è un gioiello. La storia si dischiude al lettore piano piano senza urlare senza scalpitare con una delicatezza, per l'appunto, squisita. Ci tocca lievemente con la punta delle dita, ci osserva teneramente, bisbiglia all'orecchio di chi ascolta anche se quello che ha da dire  fatica a stare negli argini della copertina. 

Siamo a Parigi nel periodo natalizio con la neve che imbianca il paesaggio urbano.  
Pétronille ha 25 anni e lavora come  segretaria per un avvocato molto affermato Frédéric Solis.  É intelligente, creativa, ama preparare bignè ne fa di tutti i gusti in grandi quantità ma quando il suo datore di lavoro le commissiona una ricerca su Fabrice Nile gli avvenimenti precipitano anche se a ben pensare, credendoci non potranno che  migliorare.
Fréderic è un amante della pittura impressionista anzi dei paesaggi invernali impressionisti e sogna, un giorno, di riuscire ad avere un Monet. Nella vita dell'avvocato però c'è un mistero vecchio di trent'anni: nel dicembre del 1979 quando aveva solo sette anni il padre da cui ha ereditato l'amore per l'arte, parte per un viaggio di lavoro senza fare più ritorno. Gli viene raccontato che è stato arrestato per aver compiuto un'azione terribile. Frédéric metterà in un angolo quel vuoto, non andrà mai  sulle tracce del padre gli basteranno le spiegazioni di chi è rimasto,  la parola sempre sarà bandita dal suo vocabolario, niente dura per sempre, niente resiste da qui la decisione di non diventare mai padre. Ma quando un clochard sconosciuto, Fabrice Nile, gli lascia in eredità una scatola contenente quattro biglietti con data ed orario di partenza per dei viaggi nella Parigi impressionista ed un tubo di plastica con dentro un disegno A3 ricoperto di disegni e schizzi a china nera gli avvenimenti precipitano e chissà se potranno migliorare.

Accanto a  Pétronille  ma soprattutto intorno a Frédéric l'autrice fa ruotare una miriade di  personaggi arricchendo la storia di mistero e di dolcezza. 

All'inizio della lettura la struttura in capitoli brevi, brevissimi,  ha creato una sensazione di spaesamento mi è sembrato mancante, frammentario, ogni capitolo  interrotto troppo presto. Poi andando avanti ho capito: questa storia è una mappa  del tesoro  ogni capitolo è un indizio, ogni indizio deve essere collegato all'altro per avere la visione d'insieme, per orientarci, per credere e scoprire il  mistero, trovare il tesoro. Il mio, di tesoro, è stato grande: la commozione arrivata sul finale. L'ho sentita salire piano piano, vibrare e poi liberarsi in lacrime silenziose. 
L'atmosfera creata intorno a me durante la lettura mi ha ricordato  un'altra  storia Finché il caffé è caldo di Toshikazy Kawaguchi in comune hanno quella delicatezza  in cui è racchiuso il rispetto per la vita che va maneggiata con cura ed attenzione per evitare di tirare un filo creando un buco o per tirare su le maglie e provare a chiuderlo il vuoto. 

Nel banner a seguire l'elenco delle partecipanti con la data di pubblicazione delle recensioni.

Commenti

  1. È tanto che ho questo libro in wish list, mi aveva catturata la copertina. Ora non posso fare a meno di ringraziarti per questa recensione con cui mi hai definitivamente convinta a dargli una possibilità

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  2. oh mamma mia ma come si fa a non voler leggere un libro dopo una recensione così?

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  3. Emanuela a sua volta aveva deciso di leggere questo libro da me, che dire? Sono troppo contenta, perchè è uno dei miei romanzi preferiti, ma è davvero poco conosciuto. A proposito delle atmosfere delicate, confermo anche io: ho appena terminato "finchè il caffè è caldo". =)

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  4. Mi piace questo libro e visto che per luglio dovrò scegliere nuovamente da te me lo segno

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  5. Davvero è un gioiellino! Condivido le tue parole come sai, e lo consiglierei al mondo intero perché c’è tanto bisogno di questa dolcezza🥰

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  6. Questo libro mi piace molto e mi piacerebbe molto leggerlo, prima o poi

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