Recensione 19/118: Anna di Niccolò Ammaniti

La vita  è una forza inarrestabile che detta la sua legge, andare avanti, non guardarsi indietro: la vita non ci appartiene, ci attraversa. [...] Anna, nella sua inconsapevolezza, intuiva che tutti gli esseri di questo pianeta, dalle lumache alle rondini, uomini compresi, devono vivere.
La morte ha le sue regole e ci ricorda che a tutto c'è una fine: di fronte a quei resti la bambina intuì che la vita è un'insieme di attese. A volte così brevi che nemmeno te ne rendi conto, a volte così lunghe da sembrare infinite, ma con o senza pazienza hanno tutte una fine. 
Tra la morte e la vita c'è Anna. Anna si muove per tentativi, nel percorso sempre diverso non ci sono cartelli con su indicato dove andare, non c'è chi consiglia la strada meno ripida,  le scelte vengono fatte sul momento ed a volte si ha la sensazione di essere dei criceti: La verità era che avanzava come un criceto in un percorso obbligato. L'idea di poter scegliere se andare a destra o a sinistra era un'illusione.  Ma poi arriva  un aiuto nel libro delle cose importati, gli insegnamenti della madre, quel quaderno in cui c'è scritto: É inutile sperare di trovare una bottiglia in un deserto. Le speranze lasciale ai disperati. Esistono le domande ed esistono le risposte . Gli esseri umani sono capaci di trasformare un problema in una soluzione. 

Edizione cartacea, pag. 314, valutazione ⭐⭐⭐⭐/ 5

I brani sopra citati li ho sistemati tutti in cerchio intorno a me e compiendo traiettorie irregolari li ho letti e riletti seguendo il corso dei pensieri. Il mistero della vita è qualcosa di irresoluto ed Ammaniti in questo distopico ne coglie la forza feroce e primordiale  legata alla sopravvivenza che pervade ogni essere vivente spingendoci ad andare sempre avanti.

Siamo nel 2020, Anna ha tredici anni, vive in Sicilia in una terra desolata, saccheggiata, trasformata dalla Rossa l'epidemia arrivata dal Belgio  che in poco tempo ha ucciso tutti gli adulti dai  quattordici anni in sù  lasciando in vita solo i bambini. Quando Anna e suo fratello Astor rimangono soli lei ha nove anni e lui cinque spetta ad Anna occuparsi del fratello lo ha promesso alla mamma che ora non c'è più. Anna è forte, coraggiosa e protettiva. A lei il compito di uscire dal Podere del Gelso, dove vivono, per andare a reperire il cibo e tutto quello di cui hanno bisogno; a lei il compito di nascondere al fratello la devastazione di morte e vuoto che regna fuori; a lei il compito di interrogare il quaderno scritto dalla madre, il piccolo Astor non sa ancora leggere, poco prima di morire dove ci sono  LE COSE IMPORTANTI, un vademecum su come sopravvivere in una realtà che sarà sempre più dura e sempre più sconosciuta:  Figli miei adorati, vi amo tanto. Tra poco la vostra mamma non ci sarà più e ve la dovrete cavare da soli. Siete bravi ed intelligenti e sono sicura che ce la farete.
Il lettore è trascinato in un paesaggio spettrale dove tutto è devastazione dove i morti sono disseminati come fiori nei campi, dove la puzza di bruciato e decomposizione sovrasta ogni altra cosa, dove ragazzini organizzati diventano predaci, perché se non c'è più acqua, non c'è più cibo, non c'è più illuminazione, non ci sono più regole, non esiste più il mondo così come lo conosciamo allora vince chi riesce a sopravvivere a qualunque costo reinventandosi. 

La scrittura di Ammaniti,  che già conoscevo con Ti prendo e ti porto via letto molti anni fa, non fa sconti, i periodi sono brevi, lo stile crudo. L'autore grazie alle descrizioni precise dei corpi in decomposizione, di un mondo arido e depredato riesce a trascinarci accanto ad Anna un personaggio incredibile per il modo in cui morde la vita, per il modo in cui ama e cerca di proteggere suo fratello, per il modo in cui  affronta la morte delle persone a lei più care. C'è qualcosa di vigoroso in Anna, seguendola ci si rende conto che è lei la speranza  ma non quella che attende, su cui non fare affidamento, priva di sostegno, Anna è la speranza trasformata in azione, la speranza dell'andare avanti dove non si pensava di poter arrivare.

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