Recensione 20/119: La ragazza che cancellava i ricordi di Chiara Moscardelli

- Ciao Olga, - le dice l'uomo. E il suono della sua voce, rauco, profondo la fece rabbrividire. Come poteva conoscere il suo nome?
- Sai chi sono? Chiese incuriosita, arrossendo.
- So tutto di te.
[...]
- Perché sono tuo padre.
[...]
- Sei proprio sicuro? - chiese.
- Al cento per cento.
- É una percentuale significativa - ammise sconfitta.
- Vero.
- E dove sei stato fino ad oggi?
- A fare delle commissioni importanti.
- Quindi ci hai lasciate!... io speravo fossi morto.
- Speravi?
- Sì, perché la morte non dipende da te, è legata al destino, invece tu sei andato via volontariamente.


Edizione digitale, pag. 279, valutazione ⭐⭐⭐ e mezzo /5


La nascita di Olga Rosaria Bellomo, il 07 novembre 1981 a Torre San  Filippo nella contrada di Santa Rosalia vicino Ragusa, è segnata da un mistero di vecchia data e da uno recente.  Il primo è legato ad una leggenda secondo cui  il 7 di ogni mese, il silenzio della contrada è lacerato dall'ululato dei cani e c'è chi giura di poter vedere una sagoma che si lancia dalla torre. A buttarsi nel vuoto in modo reiterato è la dama  vissuta in queste mura tanti anni fa che  ripete il suicidio compiuto dopo la scoperta, da parte del marito, dell'adulterio. La donna per non essere sbranata dai cani istigati dal consorte decide di suicidarsi lanciandosi, per l'appunto, dalla torre. 
Olga non ha paura dei fantasmi, si può dire che l'hanno tenuta a battesimo, anzi ne è incuriosita  ed ha un desiderio: incontrare la dama per poterle parlare o meglio per farle alcune importanti domande.  L'occasione si presenta il giorno del suo dodicesimo compleanno  quando riesce finalmente a vederla ma il fantasma non ha nessuna voglia di chiacchiere tanto che, invece di buttarsi  dalla torre, si ritira nelle sue stanze lasciando Olga a bocca asciutta.
Il secondo mistero riguarda il padre di Olga una figura assente, potremmo definire anche lui un fantasma, di cui non sappiamo nulla fino a... Indovinate un po'? Fino al giorno del suo dodicesimo compleanno, anzi per essere precisi il giorno dopo,  quando succede qualcosa di strano. Olga incontra un uomo bellissimo che dice di essere suo padre, le  chiede di fidarsi di lui, di seguirlo, le insegnerà  a difendersi ed a combattere e soprattutto cercherà di farsi perdonare. Olga dopo aver  tergiversato tra domande e pensieri  accetta. É così che inizia tutto. Con una stretta di mano data a un uomo che diceva di essere suo padre

Ventidue anni dopo ritroviamo Olga tra i monti sul lago Maggiore. Vive in solitudine, anche se poi scopriremo non essere così sola, fa la tatuatrice ma il suo lavoro è speciale: nel suo studio i tatuaggi hanno la forza di cancellare i brutti ricordi  e regalare nuove speranze.  Il mistero però la seguirà anche al nord e ben presto si ritroverà in sequenza scomposta: ad investigare sulla scomparsa di alcune sue clienti, ad essere inseguita da un losco individuo con una piovra tatuata, a scoprire nuovi elementi su quel padre ormai lontano, ad incontrare un giornalista di cronaca nera, Gabriele Pasca, con cui condividerà rocambolesche avventure visto che ad Olga il coraggio non manca ed ha un'innata attrazione per il pericolo.

Utilizzo quattro parole per descrivere questa storia: leggerezza, stravaganza, allegria, mistero  tutti mescolati dalla buona penna di Chiara Moscardelli un'autrice  di cui non avevo letto ancora nulla anche se mi era nota per un'altra storia dove campeggia un'altra figura femminile  quella di Teresa Papavero.
La leggerezza è data dallo stile fresco e brioso grazie al  quale la lettura scorre velocemente. 
La stravaganza è l'ingrediente principale: quanto basta nei  personaggi; un tantino negli eventi ricordo che la storia inizia con fantasmi e lamenti; una bella manciata a mani piene nella trama con cui l'autrice gioca divagando continuamente portando il lettore in un guazzabuglio di personaggi e accadimenti capitolo dopo capitolo. 
L'allegria è la nota più colorata grazie ai dialoghi mai scontati  a tratti sagaci, l'elemento che più mi è piaciuto. 
Infine il mistero anzi i misteri  ne troviamo infatti più di uno: quello legato al giallo sulla morte delle prostitute l'unico ad avere una soluzione, quello sul padre di Olga, svelato in parte, quello sul fantasma e sull'infanzia della nostra protagonista ed una storia appena accennata su una bambina ed un patto.

La ragazza che cancellava i ricordi mi ha fatto una piacevole compagnia, avevo bisogno di una lettura così,  l'unica nota dolente il finale assente perché  non tutto viene risolto anzi il fitto mistero riguardante la famiglia di Olga rimane celato ed io arrivata alla fine ci sono rimasta malissimo perché  dovrò attendere paziente il seguito.

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