Rubrica: Tu leggi, io scelgo. Recensione 21/120. Le lettere di Esther di Cécile Pivot

Nuovo appuntamento con la rubrica a cadenza mensile Tu leggi, io scelgo nata da un'idea di  Rosaria Sgarlata con l'organizzazione  della Lettrice sulle nuvole, Libri in tavola  e  Le mie ossessioni librose. Una rubrica a cui partecipo  sempre con entusiasmo: si va a sbirciare nella libreria virtuale delle altre e si decide cosa leggere.

Questo mese ho curiosato nella libreria di Sara ed ho scelto Le lettere di Esthér per un preciso motivo: cito dalla sua recensione forse il miglior libro letto da inizio anno a ora. Visto che io lo avevo iniziato diversi mesi fa abbandonandolo quasi subito per  la struttura del libro, epistolare e per i personaggi tutti affollati all'inizio, ma visto quanto stimo Sara leggere le sue parole mi ha fatto venire la voglia di riprovarci  perché come dice Pennac i buoni libri non invecchiano. Ci aspettano sui nostri scaffali e siamo noi a invecchiare. 
Ed ho fatto bene. 


recensione
Edizione digitale, pag.266, valutazione ⭐⭐⭐⭐/ 5


Da cosa ti difendi? 
La risposta a questa domanda richiede tempo. Il tempo di indagarsi per riconoscere le barricate e quello per infrangerle in modo da tirarla fuori la verità perché occorre essere sinceri per raccontarsi altrimenti non ha senso rispondere o in questo caso scrivere.
La risposta a questa domanda richiede il tempo di una lettera utilizzando una mano per scriverla, l'inchiostro e la carta come supporti; richiede il tempo di spedirla ed anche il tempo dell'attesa per riceverla.





Esther, quarantadue anni, libraia de Lille, curatrice editoriale e correttrice di bozze specializzata in carteggi decide di pubblicare su diversi giornali un avviso per un laboratorio di scrittura epistolare. La  sua idea è quella di riuscire a recuperare un tempo diverso dall'immediatezza delle chat e dei social ma soprattutto è l'occasione per tornare a ripetere un rito antico che l'ha legata al padre con un carteggio durato un ventennio. 
Le regole per partecipare sono semplici: il laboratorio avrà la durata di tre mesi, dal 04 febbraio 2019 al 03 maggio; un unico incontro prima di iniziare il laboratorio; ogni partecipante potrà scegliere di scrivere a due persone o attendere di ricevere una lettera; ogni lettera dovrà essere inviata in copia ad Esther che si occuperà solo dei testi rispettando le personalità di ognuno; i contatti dovranno avvenire solo per lettera con cadenza regolare; nella prima lettera tutti dovranno rispondere alla domanda: da che cosa ti difendi?

Jeanne è un'ex insegnante di pianoforte da diversi anni non impartisce più lezioni a causa della poliartrite. Dedica il suo tempo a salvare animali in difficoltà e soprattutto a cercare di fermare la scalata dei costruttori di centri commerciali e casette a schiera con cui viene deturpato il paesaggio, devastato l'ambiente e mai venderà la sua casa e la sua terra. 
Samuel, il più giovane del gruppo, decide di partecipare al laboratorio per  fare un piacere alla madre perché da un anno e mezzo prende le cose come vengono. Non reagisce, non ha progetti, non aspetta niente, spera poco.
Jean  ha il bernoccolo degli affari è un uomo che lavora, viaggia e guadagna moltissimo però quando ha visto l'annuncio del laboratorio si è ricordato delle lettere che gli spediva la nonna materna quando era in collegio.
Nicolas e Juliette sono sposati ma il loro matrimonio ha subito un brutto colpo e non sanno esattamente da dove, come ricominciare e se.
Di Estér abbiamo già parlato.
Sono questi i partecipanti al laboratorio ognuno con la propria valigia di emozioni, con i propri fallimenti, successi,  con la propria vita. 
Si racconteranno a modo loro, con disillusione, con rabbia, con rimprovero, con sofferenza ed amore ma tutti penetreranno nella delicata barriera posta a difesa di se stessi per offrirsi in totale autenticità a chi avrà la voglia di accogliere le confessioni. La condivisione intima comporterà inevitabilmente l'affinità con almeno uno dei personaggi o con parti di ognuno; porterà l'attenzione ad almeno uno dei diversi temi affrontati se non a tutti. 
Io ho dovuto evidenziare diversi passi in tutte le lettere, molti nel racconto di Jeanne e tantissimi nelle parole di Juliette.

Come si riesce ad infrangere la parete di vetro che ci separa dagli altri, senza risultare goffi, senza essere respinti, senza che le parole facciano ancora più male?
Già, come si riesce? Direi grazie all'intimità. Bizzarro perché io mi difendo da questa capacità di aprirsi agli altri e se c'è una parola con cui definire questo libro è  intimità. Quella creata tra i diversi corrispondenti, quella creata con il lettore nello spazio privato di una lettera, in un'atmosfera protetta dalla delicatezza dello stile che non eccede mai senza togliere nulla alla profondità dei temi trattati.
L'autenticità delle relazioni passa attraverso la strada dell'intimità ma a volte il  passaggio  è stretto, impervio e allora si sceglie di aggirarlo mettendo pareti di vetro ma attenzione questa scorciatoia  non viene presa da nessuno dei protagonisti di Cécile. L'autrice crea una storia corale autentica, immergersi dentro alle parole di Jeanna, Jean, Samuel, Nicolas, Juliette, Cécile  regala un momento di intimità preziosa da abbracciare non da rifuggire.


A seguire il banner con l'elenco delle altre partecipanti alla rubrica e le date di pubblicazione delle  recensioni:




Commenti

  1. Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto!!!
    Non mi spiegavo proprio come era possibile che avevamo due punti di vista così radicalmente opposti solo su questa lettura, sono contenta che alla fine hai capito cosa mi era piaciuto

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    1. Sì, avevi ragione, riprovarci dopo la tua recensione è stata un'ottima scelta.

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  2. miiiiiiii ma tu con le tue recensioni mi metti sempre cfuriosità!

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    1. Grazie. Secondo me è una storia per te.

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  3. Sembra che questo mese abbia ispirato molte letture che mi incuriosiscono!

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  4. bella la tua recensione, non credo però che sia il libro adatto a me

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  5. Mi hai messo tanta curiosità e spero di leggerlo al più presto!

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