Recensione 2/138. La nona casa. Leigh Bardugo. Volume 1


Avere potere su questa terra scura per illuminarla, e potere su questo mondo morto per farlo vivere.

Non riuscirò a rendere giustizia a questa storia indomita e selvaggia letta con avidità in cui alla fine mi sono sentita appagata ma ancora ingorda. 
L'autrice sa come  affamarci per poi  saziare, sa come incuriosirci per poi soddisfare, sa come calarci nel buio  per poi riprenderci e svelare.



Edizione digitale pag. 536
Traduzione a cura di: Roberta Verde
Casa Editrice: Mondadori
⭐⭐⭐⭐ / 5

Questa storia è  oscura, carica di misteri, viaggia tra il reale e quello che c'è al di là del velo, nel mondo dei morti ed è su questo confine, così sottile a New Heaven, che si muovono le otto case sorte su otto tombe, ognuna con la sua peculiarità magica, ognuna con i suoi ferventi adepti: gli studenti di Yale.
A vigilare sul loro operato la nona casa: la Lethe. Qui arriverà Galaxi Stern, Alex, chiamata direttamente dal presidente della società perché Alex ha un potere utile alla Lethe ma è anche un'incognita: nel suo passato c'è il buio, in parte oscuro anche a lei; il suo presente è grigio ed il futuro è assente. Alex non è un'eroina mitica, vive continuamente al confine, le sue scelte sono dettata dalla necessità di sopravvivere, ha una vipera in seno ma non è prudente come i serpenti tutt'altro ed a me è piaciuta da morire soprattutto quando è in tandem con alcuni personaggi.

Ho amato la scrittura con cui l'autrice costruisce il wordbuilding immaginario e non dell'università di Yale; con cui descrive le otto case la loro storia; con cui da vita ai personaggi, tanti, senza perderne nessuno per strada; con cui costruisce dialoghi perfetti; con cui svela mano mano la fitta trama il pezzo forte al pari del tempo l'elemento che contraddistingue La nona casa. 

Entrare nel tempo della storia è fondamentale perché la Bardugo ci fa viaggiare attraverso i mesi ossia i titoli dei capitoli e qui c'è da divertirsi perché ricordate che nulla è come appare; viaggeremo  tra passato e presente in un modo del tutto originale scoprendo la storia personale dei due protagonisti: Alex la ragazza che nessuno davvero conosce e  Darlington il suo mentore, il gentiluomo della Lethe, altro personaggio incredibile e infine metteremo anche i piedi  al di là del velo, nel  tempo  dei morti.

Quanto mi è piaciuto  sentirmi sempre sulle spine, cercare di non perdere nessun dettaglio. Ero lì pronta con la mappa di Yale, matite, evidenziatori a segnare, cerchiare, appuntare come in una  una caccia al tesoro perché  Niente è solo qualcosa in questo libro ed i misteri vengono svelati  di volta in volta ovunque.  Poi quando sembra tutto troppo, quando  ci si sente smarriti, in stato confusionale ecco che l'autrice ci da la mano dicendoci: "viene non ti preoccupare, ti spiego meglio" ed attraverso i personaggi  riassume tutto quello  che ci è dato sapere. 

Insomma dentro a La nona  casa mi sono sentita amata  l'autrice ha vinto a pieni voti ed ho già pronto il secondo volume dalla copertina inquietante:  Hell Bent. Portale per l'inferno.

Come sempre quando ci sono belle lettura di autori stranieri ringrazio anche il traduttore, in questo caso la traduttrice Roberta Verde per aver reso godibile la storia. 

Buona lettura e non lettura a tutti.
Il tempo di leggere ce l'ho in tasca



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