Rubrica: ci provo con. Recensione 9/145: Lezioni di chimica di Bonnie Garmus


Nuovo appuntamento con  la rubrica mensile Ci provo con rubrica in cui si legge un autore o autrice per la prima volta, nata da un'idea di Chiara Ropolo  con la preziosa collaborazione di  Dolci Carloni creatrice di tutti i nostri banner compreso quello a seguire con l'elenco delle partecipanti.

Questo mese vi parlo di una storia imperdibile, una delle migliori letture fatte nell'ultimo anno. Ho amato Lezioni di chimica.  L'autrice con questa opera prima mi ha convinto senza ma e senza se.

Edizione cartacea, pag. 464
Traduzione a cura di Anna Rusconi
narrativa straniera
Valutazione⭐⭐⭐⭐/5

Tutti dovrebbero incontrare Elizabeth Zott. Andate a cercarla, fatevela capitare questa lettura, prendetelo in mano il libro dalla copertina color smeraldo. 
Elizabeth lo è: uno smeraldo. Intensa, brillante, apparentemente fredda eppure fragile.
Elizabeth vi travolgerà con quel modo tutto suo, fiero ma non pedante, con cui affronta  il plotone di esecuzione della società pronto a confinare le donne in categorie vuote. Vi farà sorridere e non deridere per quell'idea di insegnare le parole a Seiemezza, il suo cane, come ad un bambino; per i biglietti inseriti nel cestino di scuola della figlia Mad; per il caffè preparato come un composto chimico; per i calli sulle mani frutto del canottaggio e per molto, molto altro. Vi farà sentire fieri del genere umano per quell'innata fiducia nella scienza foriera di cambiamento. Ma soprattutto sentirete la forza vitale, non priva di sofferenza, con cui affronta gli eventi ineluttabili della vita, quelli talmente assurdi da sembrare scherzi e così difficili da accettare. Ammetto di non aver ancora perdonato l'autrice per gli imprevedibili eventi  a cui va incontro Evans, certo che l'ho capito: non te lo puoi  mica scegliere il destino questo non significa che l'ho accettato.


Trama

La cucina è chimica e la chimica è vita. La capacità di cambiare tutto, compresi se stessi, comincia da qui. Elizabeth Zott è magnetica. Se entra in una stanza, state certi che non le staccherete gli occhi di dosso: perché è bella, e perché ha quel modo schietto di esprimere il proprio pensiero, che scende come una lama sulla superficie molle della morale comune. 
Siamo nel 1952, ed Elizabeth è una giovane chimica che lavora all’Hastings Research Institute in California, un ambiente ferocemente maschilista dove il suo innegabile talento viene per lo più messo a tacere, sabotato, o usato per il prestigio altrui. Malgrado le difficoltà, il coraggio di rivendicare diritti e successi non viene scalfito e spinge Elizabeth a perseverare. C’è solo un uomo che ammira la sua determinazione: è Calvin Evans, genio della chimica in odore di Nobel, con il quale nasce un sentimento puro in cui condivisione delle formule e attrazione fisica vanno di pari passo. Ma la vita, come la scienza, è soggetta a trasformazioni, e qualche anno dopo la tempra di Elizabeth, ora madre single, folgora un produttore televisivo che le affida la conduzione di Cena alle sei, un programma di cucina che nelle sue mani diventa un appuntamento quotidiano immancabile per il grande pubblico. Il suo approccio rivoluzionario ai fornelli, infarcito di digressioni scientifiche, non mira solo alla preparazione di stufati, ma anche ad aprire gli occhi all’universo femminile. "Lezioni di chimica" è la storia di una donna irresistibile, che cade e si rialza più volte; è l’avventura di un’esistenza che ribalta gli schemi e costruisce un nuovo percorso, nonostante tutto.

Recensione
Lezioni di chimica è la storia di una donna, una chimica per l'esattezza, in un periodo storico in cui delle donne scienziate non importava a nessuno. Però è anche una storia corale: dentro ci troverete diversi personaggi a partire dall'incredibile cane Seiemezza  per chiudere con un improbabile reverendo, Wakely,  protagonista insieme ad Elizabeth,  nelle pagine finali, di un confronto tra scienza e religione che affonda le radici in ciò in cui l'uomo ha deciso di credere dalla notte dei tempi per provare a dare un senso al mistero della vita. Nel mezzo un'umanità variopinta a cui non potrete non affezionarvi.

Sì, ci sono temi importanti in questa storia: il ruolo delle donne nella società degli anni '50 e '60, la religione e  la scienza, il destino. Sì vi farà riflettere, vi lascerà sbigottiti, sorriderete  e prenderete una posizione è legittimo ma Lezioni di chimica non è una storia come le altre ha a che fare con la Vita e la differenza  la fa  la narrazione, lo stile: non difetta in nulla. 
L'autrice affida ai personaggi, che si alternano sulla scena, la costruzione della trama.  La storia, come la vita, la fanno i personaggi  con la loro narrazione tra  passato e presente. Una storia accanto all'altra, una dentro l'altra in un'intersezione di vite. All'inizio potrete rimanere sorpresi ed un po' disorientati  ma sarà un brevissimo attimo poi ci starete bene dentro questo modo brusco di spostarci da un personaggio all'altro con movimenti in avanti, ripiegamenti nei ricordi, attimi di presente. É  il caso di dirlo: Lezioni di chimica ha un'alchimia tutta sua. 
Durante la lettura Elizabeth mi ha ricordato Stoner, entrambi vanno incontro agli eventi con una forza ed una fragilità che si trasforma in passione pura per la vita.  

L'ineluttabilità  ha un tono solenne e cupo, non si scappa quando si sta con le spalle al muro ed ogni personaggio di questo affresco ci dovrà fare i conti, voi però potete decidere di cambiarne il sapore: scegliete di rendere Lezioni di chimica  una lettura ineluttabile e allora sì che il destino, anche se amaro, avrà una nota di dolcezza. L'ingrediente è Elizabeth Zott. 

Commenti

  1. questo libro è un gioiellino, davvero! Contenta che sia piaciuto tanto anche a te

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  2. Mmmm questo mi sa tanto di prossima lettura in vista di un futuro abbinamento 😁

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  3. Questo libro mi perseguita da un po' ed ero già curiosa di leggerlo. Dopo la tua recensione entusiasta ancor di più

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