Recensione 10/146: Delitti a Fleat House di Lucinda Riley

 Come sai, la mia teoria è che alla base di ogni omicidio ci sono quattro possibili ragioni: amore, soldi, vendetta o pausa.



Edizione digitale, pag.  498
Traduzione a cura di Leonardo Taiuti
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐/5



Trama
L’improvvisa morte di Charlie Cavendish, nell’austero dormitorio di Fleat House, è un evento scioccante che il preside è subito propenso a liquidare come un tragico incidente. Ma la polizia non può escludere che si tratti di un crimine e il caso richiede il ritorno in servizio dell’ispettore Jazmine “Jazz” Hunter.
Jazz ha le sue ragioni per aver abbandonato la carriera nella polizia di Londra e accetta con riluttanza di occuparsi dell’indagine come favore al suo vecchio capo. Quando uno dei professori viene trovato morto e poco dopo un alunno scompare, è chiaro che la vicenda sia molto più complicata di quanto potesse sembrare all’inizio.
Intrighi familiari, tradimenti e vendette: sono tanti i segreti racchiusi nelle mura di Fleat House e alcuni attendono di venire alla luce da tempo.

Recensione
Delitti a Fleat House è un giallo ingarbugliato in cui è inevitabile trasformarsi in detective ritrovare il bandolo della matassa ripercorrendo gli eventi ed arrivare al colpevole come nei classici gialli di Agatha Christie.
Il libro, pubblicato postumo, è l'unico poliziesco dall'autrice.  Una prefazione e postfazione commoventi, scritte dal figlio Harry, spiegano il lavoro di editing leggerissimo fatto sul manoscritto.
Non c'è dubbio la Riley era una narratrice eccezionale capace ti tenere il lettore incollato alle pagine e la lettura mi ha fatto tornare la voglia di riprendere in mano la famosa serie delle Sette sorelle, mi sono fermata al primo aimè.

L'autrice ha uno stile inconfondibile, le storie si leggono come si beve un bicchiere d'acqua anche se di tempo, per bere, durante la lettura non se ne trova. L'attenzione è fagocitata dalle pagine: andare avanti per scoprire gli accadimenti presenti e soprattutto quelli passati in modo da ricostruire le improbabili relazioni.
I personaggi, molti, hanno un ruolo preciso da interpretare e mantengono fino alla fine, anzi vanno intensificando, quella nota nebulosa che ci fa dire: ma tutti, per un motivo o per l'altro, possono essere l' assassino.
Jazz,  la detective protagonista,
 mi è piaciuta per come si muove, per come gestisce il caso, per come costruisce le ipotesi e  per quella parte di vita personale che fa capolino qua e là.
L'autrice non rende partecipe il lettore di molte cose ed ogni volta mi sono morsa le mani con un moto di insoddisfazione per  quelle confidenze dette all'orecchio non riportate, per quella mail non trascritta, per alcuni dettagli inquietanti visti dai personaggi e non descritti.  Le ipotesi si moltiplicheranno senza lasciarci mai del tutto sicuri di aver trovato l'assassino e soprattutto di aver capito il movente: amore, certo l'amore c'entra sempre; soldi, sì anche i soldi; vendetta, certo; paura potrebbe. Se poi il finale di ogni capitolo è il trampolino di lancio per il successivo, beh capirete il motivo per cui questa lettura mi è piaciuta.

Ci sono alcune note non positive come ad esempio il personaggio del giovane Jonhatan  inserito senza un reale fine, forse  da sviluppare in successivi libri, ed ho trovato difficile  inquadrare i personaggi nella loro età anagrafica. Quest'ultimo elemento secondo me rimane troppo nebuloso creando più fastidio che suspence.
Mi sento comunque di consiglia Delitti a Fleat House se avete voglia di una lettura tutta da scoprire. 

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