Rubrica Tu leggi, io scelgo. Recensione 11/147: Sangue e cenere. Jennifer L. Armentrout

Nuovo appuntamento con la rubrica a cadenza mensile Tu leggi, io scelgo organizzata da Chiara, Chicca e Dolci Carloni  la creatrice di tutti i nostri banner compreso quello a seguire con l'elenco delle partecipanti.
Questo mese ho curiosato nelle letture di Chiara ed ho scelto il primo volume della serie fantasy Blood and Ash di cui avevo segnato il titolo diverso tempo fa. Ebbene il risultato é stato: una lettura mozzafiato.


Sangue e cenere, pag. 592
Editore: HarperCollins
Fantasy, Volume I della serie Blood and Ash
Traduzione a cura di Sara Benatti
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐⭐/5


«Da sangue e cenere noi risorgeremo».  Urlò mentre la guardia lo afferrava per la nuca. «Da sangue e cenere noi risorgeremo!»

Sangue e cenere è una lettura rovente. Le pagine ardono tra le mani per questo é necessario andare avanti ininterrottamente fino alla fine e poi passare dal primo al secondo volume, Regno di carne e fuoco, in lettura e poi al terzo La corona di ossa. La corsa frenetica non eviterà, per fortuna, di bruciarsi con il calore sprigionato dalla coppia Poppy e Hawke. Ardere insieme a loro equivale a soddisfare le proprie sensazioni in modo esclusivo nell'intimità del libro e a me questo bovarismo piace da morire.
Ma attenzione Sangue e cenere arde con il fuoco dell'inferno per il male e l'oscurità di cui è pervaso il mondo degli Ascesi e quello degli Atlantiani. Nel regno di Solis la morte è una costante: trova sempre il modo di entrare.



Trama
UNA FANCIULLA...
Scelta dalla nascita per dare vita a una nuova era, Poppy non è mai stata padrona della propria vita. La sua è un’esistenza solitaria, in cui tutto le è proibito: nessuno può guardarla, né toccarla o rivolgerle la parola.
Non è nemmeno libera di usare il proprio dono… Può solo aspettare il giorno della sua Ascensione, chiedendosi che cosa accadrà, mentre preferirebbe di gran lunga stare con le guardie, a combattere il male che ha distrutto la sua famiglia. Ma lei, la Vergine, non ha mai potuto decidere per se stessa.

UN DOVERE…
Il futuro del regno è sulle sue spalle, anche se lei quel fardello non lo ha mai voluto. Perché anche la Vergine ha un cuore, un’anima, dei desideri. E quando nella sua vita entra Hawke, la guardia incaricata di proteggerla e sorvegliarla, il destino e il dovere si intrecciano inesorabilmente con il desiderio. Quel giovane dagli occhi dorati alimenta la sua rabbia, la spinge a mettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto, la sfida a provare sensazioni nuove e inesplorate.

UN REGNO...
Abbandonato dagli dei e temuto dai mortali, un nuovo regno sta risorgendo dalle ceneri. Determinato a riprendersi ciò che gli spetta, l’Oscuro avanza assetato di vendetta. Ma più l’ombra del male si avvicina, più il confine tra ciò che è giusto o sbagliato diventa sottile. E quando la trama insanguinata che tiene insieme il suo mondo inizia a sfaldarsi, Poppy non rischia soltanto di essere ritenuta indegna dagli dei, ma anche di perdere il proprio cuore e la sua stessa vita.

Recensione
La scrittura della Armentrout seduce per tutta la lettura. C'è un tratto peculiare nel suo narrare con cui mi sono deliziata. L'autrice centellina  le informazioni decidendo quando e come concedere, poco alla volta. Ammetto di aver  sofferto questa scelta ma di averne anche goduto. C'è un piacere strisciante nel ricevere a piccoli sorsi quando si é assetati, un equilibrio precario tra quel poco concesso con cui si assapora la storia e la voglia rovente di scoprire.

Penellaphe, la Vergine per la corte, Poppy per i più intimi, la Principessa  per uno solo, questi i nomi con cui ci viene presentata la protagonista femminile prescelta dagli Dei per un rito di Ascensione,  l'iceberg di un mondo tutto da scoprire. Ci viene presentata  umile, misericordiosa, ingenua ma anche curiosa di scoprire la vita oltre quel velo simbolo dei tanti divieti, impavida e con un dono in evoluzione. É lei la narratrice impeccabile della storia.
Hawke Flynn è la guardia personale di Poppy, un personaggio indimenticabile. É  terribilmente inappropriato e indecente. Imponente ed irraggiungibile.
Hawke è tante cose contorto, perverso e oscuro, pervaso da una sofferenza profonda che solo Poppy può sentire come lame gelate sotto pelle. 
É entrato nel mio immaginario dalle prime battute nelle locanda della Perla rossa e ancora deve uscirne: sento il suo profumo di pino e spezie sulla lingua, osservo le ciocche ribelli  dei capelli color della mezzanotte  e quando vedo la fossetta profonda nella guancia destra so che sta per sorridere. Per questo ringrazio l'autrice e la perfetta narrazione in prima persona.
Per Poppy e Hawke l'unico modo per incontrarsi  é scontrarsi, vista la loro diversità ed i diversi mondi da cui provengono, facendo stridere le lame, affondando i colpi con le parole in dialoghi sagaci dove l'autrice da il meglio di sé. Ma quando riescono a toccarsi allora l'incendio li divora.

Intorno ai personaggi principali l'autrice Armentrout  costruisce una trama avvincente, ricca. Le descrizioni del wordbuilding, delle  battaglie feroci, dei personaggi supernaturali  - Wolwen, Ascesi, Atlantiani, Caduti,  Craven -  le ho trovate precise, alcune brillanti e permettono al lettore di immergersi con grande facilità nel mondo fantastico. La spiegazione degli eventi legati alla guerra dei due re, la  scoperta della vera natura  dei personaggi, i loro  doni ed i poteri sono coerenti e ben costruite. Insomma tutto in questa storia mi ha catturato senza sentire la voglia di essere liberata.

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