Recensione 30/166. Lifel1k3 di Jay Kristoff

Per dirla con le parole dell'autore e del suo traduttore, Gabriele Giorgi, questa storia è vericerto frizzante. 
Kristoff non delude mai ed il mai non è sindacabile. Può scrivere di fantascienza (trilogia Illuminae con la Kaufman), di lame e sangue (trilogia Nevernight) o di vampiri (L'impero del vampiro il primo di una trilogia in fase di pubblicazione) per il lettore sarà sempre, ed anche il sempre non è sindacabile, una prima visione da oscar con il vantaggio di essere l'unico privilegiato spettatore. 


francesca
Titolo:Lifelik3
Autore:Jay Kristoff
Oscar Mondadori, Oscar Vault, pag. 408
Fantascienza, narrativa di genere
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐⭐ / 5


Trama
Eve ha diciassette anni, e l'ultima cosa di cui ha bisogno è un segreto da custodire. No, grazie, è già abbastanza impegnata a guardarsi le spalle e a districarsi tra mille problemi. Problema numero uno: il robot gladiatore che ha passato mesi a costruire è stato ridotto a un relitto fumante. Problema numero due: ha perso con gli allibratori i pochi crediti che aveva, l'unico mezzo per comprare le medicine indispensabili a Nonno. Problema numero tre: un gruppo di fanatici puritani la vuole uccidere e… che altro? Ah, sì, ha appena scoperto che può distruggere le macchine con il potere della mente. Forse ha vissuto momenti peggiori, ma non riesce proprio a ricordarseli. Quando però scopre la carcassa di un ragazzo androide di nome Ezekiel, nell'ammasso di rottami che chiama casa, tutto cambia; si mette in viaggio per salvare chi ama insieme a lui, alla sua amica Lemon e al suo compagno robotico Cricket: attraverseranno deserti di vetro nero, combatteranno contro cyborg assassini, esploreranno megalopoli abbandonate, fino a scoprire i segreti sepolti nel suo passato… anche se ci sono segreti che è meglio non portare alla luce.

Recensione
Per primo uccidono mio padre.
Stivali lucidati risuonano sulle scale mentre marciano diretti alla nostra cella. Volti inespressivi e pelle perfetta, pistole grigio opaco in mani rosse, rossissime. 
Inizia così Lifel1k3, primo di una trilogia.
Ebbene sì quando si apre uno qualsiasi dei libri di Kristoff le prime righe hanno sempre un gusto amaro e tinte color pece.  L'effetto è quello di chiudere il libro, comprensibile. Però poi stai lì a rigirarlo tra le mani, a rimirare la copertina anzi le due copertine, mentre la curiosità sgomita, mentre quel gusto dolceamaro  serpeggia nel palato e allora che fai? Riapri il libro per non lasciarlo più fino alla fine. 
Una lettura tutta d'un fiato concentrati  a fare ipotesi su ipotesi fino al finale per me davvero imprevedibile e quindi ancora più bello. Finale con cui Kristoff chiude magnificamente questa prima storia mentre ci mette sul trampolino di lancio per il prossimo volume.
La struttura di Lifel1k3, la prima serie pubblicata dall'autore, ricorda Nevernight e l'Impero del Vampiro: ogni capitolo è aperto da un  breve brano in corsivo in cui una prima persona racconta una storia, la sua, apparentemente scollegata da quella principale, narrata in terza persona. Quindi siamo all'inizio già smarriti e sconvolti con in mano una storia nella storia,  ma chi conosce Kristoff sa che nulla è lasciato al caso, tutto viene rivelato mano mano attraverso quei neologismi  adorabili, attraverso eventi imprevedibili, attraverso una trama audace e ricca, attraverso personaggi ben caratterizzati con cui entreremo in empatia o litigheremo.

I luoghi di Kristoff sono sempre devastanti e devastati. Qui siamo su ciò che resta del mondo dopo la guerra 4.0, dopo che le corporazioni tecnologiche si sono accaparrate pezzi di terra a suon di missili e distruzione. Siamo su scorie, discariche, vetro e l'atmosfera è insana.
In questo mondo vigono le tre leggi della robotica, enunciate da Asimov, con le quali sono regolati i rapporti tra uomini e robot makina,  logika, cyborg, androidi e sembianti  ma qualcuno o qualcosa le ha cancellate. Nella discarica, invece, dove vivono Eve Carpenter e Lemon  Fish vigono altre leggi, la prima dice: più forti assieme, assieme per sempre ecco perché  le due ragazze spezzate, sono amiche indivisibili.
Eve è abile con la robotica, costruisce  i suoi makina utilizzando gli scarti della discarica, è un' attenta osservatrice, lucida nel prendere decisioni e agire. Di Eve ho amato la forza mentale di fronte alle verità che l'attendono.
Lem ha una zazzera frastagliata di capelli rosso ciliegia. Una spruzzata di lentiggini ed è ironica, il braccio destro di Eve. Lem è il personaggio con cui riderete anche quando c'è ben poco da ridere.
Poi c'è Cricket, l'ho amato alla follia, un  robot logika, un omuncolo fatto di pezzi di ricambio, alto quaranta centimetri, color ruggine. In lui non c'era alcuna simmetria. Cricket ha il compito di proteggere Eve ed Eve si sorprende ogni volta per i suoi sospiri quasi umani.  La frase preferita di Cricket è: sono come il mio creatore mi ha fatto con cui giustifica ogni suo "pensiero". E infine troviamo Kaiser, un cane cyborg, un melampo, la mascotte dinamite del variegato gruppo.

Quando Eve trova un ragazzo androide nella discarica, Ezekiel, tutto  si complica. Ezekiel, è un androide o meglio un sembiante,  più umano dell'umano e di lui ho amato tutto. Eze è una macchina e come tale è infaticabile,  impavida, in una parola tenace. In lui  risiede una convinzione incrollabile che lo spinge ad agire come una macchina ed  un ardimento umano. 
Quel ragazzo che non è affatto un ragazzo,  con quegli occhi azzurro di vecchio cielo   vede e le dice: "tu"  ed un pensiero martellante si fa strada nella mente di Eve, un pensiero in attesa di essere ascoltato, un passato da ricordare e tutta una storia da disvelare. 
Benvenuti in Lifel1k3.

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