Recensione 39/175: Quando una donna diventa lago di Celona Marjorie

Ho letto il thriller con un piccolo gruppo di lettura. Il titolo, scelto insieme, aveva stuzzicato la curiosità di tutte, avevo letto anche qualche recensione positiva nel web.


Quando una donna diventa lago
Marjorie Celona
Bollati Bringheri, pag. 240
Thriller, giallo
Traduzione a cura di: Manuela Faimali
⭐⭐ e mezzo / 5

Trama
Whale Bay, capodanno 1986. Una donna di nome Vera Gusev chiama la centrale di polizia da un telefono pubblico sostenendo di aver trovato un bambino solo nel bosco nei pressi di un lago ghiacciato. Il giovane agente Lewis si reca sul posto, ma quando arriva di Vera e del bambino non c'è traccia. Vede soltanto la macchina della donna, con le portiere spalancate e il motore ancora acceso, e poi Scout, il suo cane. Che cosa è accaduto, quindi, quel primo giorno del gennaio 1986? Sono i sette protagonisti, tra cui la stessa Vera, a raccontare la storia della scomparsa: l'agente di polizia, il ventiquattrenne Lewis; il marito della donna, Denny, tormentato dai sensi di colpa per non essere riuscito a dimostrare alla moglie la profondità del suo affetto; Jesse, il bambino stesso che per ultimo ha visto Vera in vita; sua madre Evelina, il padre Leo e il fratellino Dimitri. E se, inevitabilmente, all'inizio i sospetti si appuntano sul marito, quando al disgelo il corpo di Vera viene ritrovato nel lago, la polizia archivia il caso come un incidente. Questa versione dei fatti non convince Denny, che vorrebbe un confronto con l'ultima persona ad aver visto sua moglie: il piccolo Jesse, che a quanto pare sa bene come sono andate le cose, e porta dentro di sé il fardello di un terribile segreto. 

Recensione
La trama di questo thriller acchiappa non è vero? Cavolo ci sono sette protagonisti a raccontare la storia compresa Vera, la morta, ci sarà da divertirsi a far combaciare tutte le versione per capire dov'è l'inganno, dov'è la verità.
Questo ho pensato con il libro tra le mani.
Ebbene non potevo sbagliarmi di più. A deludermi e non è stata la narrazione in terza persona, mi aspettavo una prima, a quella mi sono abituata subito perché l'autrice scrive bene,  è stata, piuttosto, l'evoluzione degli eventi o meglio la non evoluzione, è stato il finale.

La prima parte  mi ha coinvolto siamo di fronte ad una ricostruzione degli accadimenti pezzetto dopo pezzetto, capitolo dopo capitolo, ogni personaggio  non si limita a raccontare gli eventi ma svela anche i propri sentimenti, le ossessioni, i rapporti con le altre persone ed io entusiasta h
o preso appunti nel taccuino per inquadrare le sette figure, mi sono sentita un po' un'investigatrice alle prese con un caso misterioso.
Poi dopo la metà, forse poco prima, la delusione ha iniziato a serpeggiare facendomi arricciare il naso. Gli appunti di lì a poco li ho abbandonati mentre il giallo si è trasformato in una serie di azioni senza senso: dalle elucubrazioni mentali di Denny, il marito di Vera, del tutto folli, alle scelte di Lewis, l'agente di polizia, fino a quelle ancora più inverosimili di Evelina la madre di Jesse per chiudere con  i capitoli  dedicati a Vera, la morta, del tutto inutili a mio avviso.
 Il finale porta la storia in caduta libera verso il fondo tutto  annacquato con il sopraggiungere del disgelo.

Commenti

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