Recensione 12/189. Le cronache di Testudo. La città che non dorme mai di Simone Caffarini
Nuovo appuntamento con la rubrica mensile Ci provo con in cui si legge un autore o autrice per la prima volta, nata da un'idea di Chiara Ropolo con la preziosa collaborazione di Dolci Carloni creatrice di tutti i nostri banner compreso quello a seguire con l'elenco delle partecipanti.
La storia di cui vi parlo mi è stata inviata dall'autore che ringrazio nuovamente anche per la ricca condivisione durante la lettura. Sbirciando nella copia in digitale sono stata colpita dalla copertina, dalla trama, dall'esergo, dalle prime pagine e così incuriosita l'ho letta in pochi giorni mi è piaciuta tanto da acquistare il cartaceo.
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Le cronache di Testudo. La città che non dorme mai. Un'avventura del detective Bronco Simone Caffarini Cyberpunk, fantascienza, noir, avventura Independently published, pag. 337 Valutazione ⭐⭐⭐⭐⭐/5 |
Trama
L’esperimento politico dell’Ultra Isolamento ha trasformato Chicago nella prima città-stato del mondo moderno: Testudo, la città tartaruga. In questo luogo dominato dalla corruzione, il detective Chris Bronco – squattrinato, nervoso, fuori forma – viene convocato da un’azienda farmaceutica per indagare su una serie di delitti che minacciano l’esistenza stessa della città.
Il bersaglio dei criminali è il kit per la rigenerazione della Seven Ante, una straordinaria innovazione tecnologica che sta cambiando i ritmi della vita di Testudo – un impianto grazie al quale i cittadini e i criminali di Testudo possono dire addio al sonno e lavorare senza sosta, anche di notte.
Affiancato da un’improbabile compagna di avventure, una ragazzina di sedici anni chiamata Dara Lane, che si intromette nelle indagini di Bronco per rintracciare sua madre, il detective sarà costretto ad esplorare alcuni dei quartieri più pericolosi di Testudo e, nonostante il suo desiderio di liberarsi della ragazzina, scoprirà che la vita di Dara Lane è legata a doppio filo con la cospirazione della Seven Ante e che ha bisogno di lei e della sua famiglia per arrivare alla soluzione dell’enigma.
Recensione
«Ognuno crede a ciò che vuole, dottore. Ma in fondo sono le storie a cui scegliamo di credere che plasmano il mondo».
Se questa storia fosse un film sarebbe alla Pulp Fiction con un iperrealismo da fumetto, suspense continua, un umorismo che non acceca, non è spietato e si smorza quando incrociamo lungo la strada gli avvertimenti sui paradossi della nostra società, con cui non si può che essere d'accordo, quando riflettiamo su quelle nuvole nere nella testa cariche di pioggia triste. Il risultato? Uno spettacolo!
L'autore ha assoldato un cast da Oscar, tutti perfettamente calati nella parte. I protagonisti li ho amati entrambi: il caotico detective Bronco, vecchio e dannatamente stanco capace di brillanti improvvisazioni; la sedicenne Dara Lane, una donnina in miniatura, pragmatica, coraggiosa ma pur sempre adolescente quindi vulnerabile, con una testa piena di pensieri densi, mischiati in un impasto incolore [...] occhi troppo cupi per una della sua età e come dice Bronco anche voi penserete: la piccoletta è forte. L'unità robotica T1 è il miglior attore non protagonista, i banditi McKenzie e Golem, guidati da un gangster vegetariano sono una coppia imprevedibile e troverete anche il cattivo dei cattivi, con un cappello da cowboy.
Ma Le Cronache di Testudo non è un film è un libro quindi, per me, vale molto di più ed il valore aggiunto sta nella bravura dell'autore. La scrittura ha preso il posto della macchina da presa: i capitoli sono brevi spezzoni della storia, a volte brevissimi frame di una sequenza che fanno aumentare l'adrenalina; la narrazione in terza persona sfrutta in alcune parti i pov alternati, quanto mi è piaciuta questa scelta: saremo in diverse zone della città simultaneamente.
Le Cronache non è un film però ha una colonna sonora, cercate la playlist, mettete le cuffiette, schiacciare play ed iniziate a guardare opss... scusate leggere.
uh non conoscevo, ma sembra proprio interessante
RispondiEliminaInteressantissimo! Voglio vederlo, hem.. leggerlo anche io!
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