Recensione 26/203 / Nella balena di Alessandro Barbaglia



recensione
Nella balena
Alessandro Barbaglia
Mondadori, pag. 228
Narrativa contemporanea
⭐⭐⭐⭐⭐/5

Ho la sensazione di non aver afferrato tutto del tanto presente in questa storia però mi fido dell'autore: é 𝘪𝘮𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘢𝘱𝘪𝘳𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰. É 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘪𝘦𝘨𝘩𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪 𝘢𝘯𝘯𝘪𝘥𝘢 𝘪𝘭 𝘷𝘦𝘳𝘰 𝘱𝘪𝘢𝘤𝘦𝘳𝘦.

𝘕𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘣𝘢𝘭𝘦𝘯𝘢 apre scenari ed emoziona. Ogni parola accanto all'altra arriva 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘨𝘰𝘤𝘤𝘪𝘢 𝘥'𝘪𝘯𝘤𝘩𝘪𝘰𝘴𝘵𝘳𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘴'𝘢𝘭𝘭𝘢𝘳𝘨𝘢 𝘴𝘶𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘢𝘳𝘵𝘢 𝘢𝘴𝘴𝘰𝘳𝘣𝘦𝘯𝘵𝘦. Ci tingiamo di vita quando incontriamo Marilisa ballare in piazza Duomo a Milano una milonga clandestina; di sogno quando osserviamo la funambula Bird Millman volteggiare su un filo d'acciaio; di assenza quando scopriamo la solitudine di Cerro; di dolore quando con Emilio comprendiamo la lotta vana per chi non c'è più; di abisso quando entriamo nel ventre della balena Goliath e di meraviglia con Herman figlio del circo, lui offre a tutti la magia.

L' autore riprende la vera storia della balena Goliath, questo é lo stupore più grande, e ne fa lo sfondo, l'antro in cui si muovono i personaggi. Ventidue metri e sessantotto tonnellate di vita in mare e poi in terra quando, negli anni '50, viene svuotata, riempita di formalina e portata in giro per l'Europa con tappe nel nord Italia. Ad osservarla da fuori crea meraviglia, attrae ad entrarci dentro però allontana, nel ventre é buio ma é dentro, nell'abisso, che bisogna andare passando dalla testa, poi nella pancia fino alla coda e infine nel soffio, un po' come il viaggio di Pinocchio. 

Nella balena é una storia immaginifica narrata con una prosa poetica e con una delicatezza che mi ha commossa. 
Ora però é tornata quella sensazione di non averlo saputo raccontare questo viaggio: come si spiega la meraviglia dei baleni dentro l'abisso? Solo entrando nella balena.
 

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