Recensione 207: Il turco meccanico di Andrea Colombani
Quando [...] osservava, qualcuno finiva sempre per scomparire. Il mondo intorno a lui smetteva di esistere. La morte non tardava ad arrivare.
![]() |
Il Turco meccanico Andrea Colombani Independently published, pag. 323 Thriller psicologico ⭐⭐⭐ e mezzo / 5 |
Trama
Recensione
Un uomo. Un hard disk. Una famiglia.
Cosa sei disposto a sacrificare per salvare ciò che ami?
Achille non è un eroe. È un padre, un marito, un uomo in bilico.
Quando il mondo crolla sotto il peso di una pandemia e dei debiti, anche l'uomo più mite può essere spinto sull'orlo dell'abisso.
Intrappolato tra le macerie dei suoi sogni e una società che non perdona, Achille decide di vendere l'unico bene che può ancora controllare: i dati. Ma il prezzo della salvezza è alto, e ogni
mossa sulla scacchiera della sua vita mette in pericolo ciò che ha di più caro.
In un'Italia sospesa tra lockdown e silenzi, tra oscuri corridoi digitali e legami da proteggere, una rete invisibile si stringe attorno a lui.
C'è chi lo osserva. Chi lo controlla. E chi aspetta che faccia la mossa sbagliata.
Fin dove può spingersi un uomo prima di perdere sé stesso?
Recensione
Milano, nei giorni del destino sospeso...
Sospensione del tempo, è questa la sensazione provata durante la lettura: giorno, notte, presente, passato, in successione e non in questo ordine. Tutto scorre attraverso gli eventi di cui sono autori alcuni personaggi mentre altri li subiscono e anche qui mai in una sola direzione.
La storia può dipanarsi in attimi grazie ai capitoli brevi, alla struttura dei periodi altrettanto brevi, alla scrittura pulita ed avvincente, elementi che ho apprezzato tanto, oppure dilatarsi con digressioni dentro alla vita di ogni personaggio, senza dimenticarne nessuno. In questo modo la trama scorre rapida, poi rallenta quando si scava nel passato, fornendo a chi legge le spiegazioni nel momento esatto in cui se ne ha bisogno oppure in modo del tutto imprevisto attraverso colpi di scena continui.
Il turco meccanico, che non è solo il titolo, è anche una macchina bizzarra costruita dall'uomo di cui sono andata a leggere la storia, è l'autore. É lui il simulatore di identità: introduce i personaggi, il fulcro del thriller, all'inizio dei capitoli, senza preavviso, li caratterizza con una manciata di parole chirurgiche, li fa muovere, come pedine su una scacchiera, li incastra in relazioni imprevedibili per poi cambiarli di nuovo, mostrandoci la loro vera natura. Alla fine ci si ritrova con una fila di protagonisti, cercando di capire chi sta muovendo i fili della morte.
La penna dell'autore si dimostra incisiva anche nelle descrizioni delle scene di azione, in quelle più cruente ed efferate, una fra tutte la descrizione del mattatoio.
Nella scorrere della lettura però ho trovato alcuni passaggi troppo repentini, in alcuni accadimenti mi è mancata una pausa temporale o un brano di raccordo. La rapidità della narrazione, in questi casi, è andata a discapito della verosomiglianza degli eventi facendomi perdere mordente.
Come opera prima Il turco meccanico è una storia ben strutturata, non scontata, con qualche elemento da migliorare, a mio avviso, magari nel probabile prosieguo, preannunciato dal finale non del tutto chiuso che leggerò con curiosità.
Ringrazio l'autore per la copia digitale e soprattutto per gli scambi durante la lettura.
Commenti
Posta un commento