Rubrica: Purché sia di serie. Recensione 27/75. "Thunderhead" di Neal Shusterman

Nuova lettura per la rubrica Purché sia di serie, ideata da Chiara  con la collaborazione preziosa di Dolci Carloni, rubrica nella quale  si legge e recensisce un libro facente parte di una serie non ancora finita, ma non il primo. Devo ringraziare questo spazio è un ottimo spunto per  riprendere in mano le saghe non ancora concluse.

Edizione cartacea, pag. 396, valutazione⭐⭐⭐⭐ /5

Questo mese ho scelto il secondo volume della trilogia della Falce: Thunderhead.

Un distopico incredibile con un'edizione, Oscalvault, straordinaria.

Prenditi cura del mondo. É questa la tua ragione di esistere. É questa la tua gioia.

Un mondo perfetto  sviluppatosi dalle vestigia di quello mortale, il nostro. 

In questa nuova realtà non troverete la morte, le malattie, la sofferenza fisica ed anche quella emotiva grazie ai naniticurativi, a quelli analgesici ed a quelli psicotropi rilasciati nei corpi per lenire, curare, guarire. Però attenzione non si è immortali, si vive ringiovanendosi fino a quando una Falce non deciderà di eliminarci per contenere la crescita demografica ma questo lo abbiamo già visto nel primo volume: Falce. 

Nel mondo post mortale tutto  è sotto il controllo attendo del Thunderhead, solo un ecosistema ben gestito riesce a resistere  e niente può essere lasciato al caso o meglio niente può essere più lasciato in mano all'umanità ed ai suoi governi: Lasciata a se stessa, l'umanità è semplicemente incapace di occuparsi di tutte le variabili. 

Per questo esiste il Thunderhead, per riuscire dove l'uomo ha fallito. Per garantire la sostenibilità del pianeta e affrontare le sfide riguardanti l'intero sistema da quelle ecologiche a quelle demografiche.

Il Thunderhead è l'evoluzione del Cloud,  un essere al di sopra di tutto, un software senziente composto di solo pensiero [...] è la somma di tutto il sapere umano, della saggezza, delle sperimentazioni, dei trionfi, delle sconfitte, delle speranze e della storia.

É in grado di apprendere attraverso l'osservazione degli esseri umani per poter soddisfare meglio i loro bisogni ma senza intervenire nella vita privata e sul libero arbitrio, sa autolimitarsi.

Si occupa di ogni uomo, donna, bambino contemporaneamente, instancabilmente e dentro di sé mantiene memoria di tutto, un backup interminabile.

Ma ci sono due azioni che non può fare: dare la vita e togliere la vita. Le azioni perfette.  Alla morte ci pensa la Compagna delle Falci l'unico organismo autonomo su cui il Thunderhead non ha potere, lo dice chiaramente:  non lavoriamo in tandem, ma schiena contro schiena, e sempre più spesso perseguiamo obiettivi opposti, può solo osservarle, le Falci, uno spettare passivo e silente anche quando le loro azioni creano sgomento.

Il Thunderhead è il padre dell'umanità una macchina instancabile al suo servizio,  prenditi cura del mondo. É questa la tua gioia, ma ne è anche figlio, da lei creato. 

Il Thunderhead ama l'umanità, Prenditi cura del mondo. É questa la tua ragione di esistere ma è consapevole di come gli uomini hanno un bisogno viscerale di fare del male, sono autodistruttivi nonostante il regalo del mondo perfetto. Non riuscirà per molto a proteggerli da se stessi e  questo fallimento imminente lo turba, lo addolora.

Sarà per questo che assolderà  Greyson Tolliver?

Sarà per questo che una veneranda Falce inizierà l'ardua ricerca della terra di Nod dove è nascosta la via  di salvezza dal o per il mondo?
E questa via d'uscita è una falla voluta nel sistema del Thunderhead?

Un figlio solo, perché non umano ed un padre deluso dall'inganno per quella falla voluta all'origine di tutto, il Thunderhead griderà tutta la sua amarezza nel solo modo possibile per l'intelligenza artificiale.

Lo dico subito questo prosieguo non mi ha fatto andare in visibilio come il primo, però è scritto magistralmente come il primo.  

É vero, ero  in attesa di osservare nuovamente il mondo attraverso gli occhi delle falci ma soprattutto ero in attesa di acquattarmi tra le  vesti dei protagonisti per  seguire gli avvenimenti incredibili a cui mi ha abituata la penna di Shusterman ora che Citra è una Falce, Madame Anastasia  nel suo  abito turchese e  Rowan fuggiasco si è trasformato in Maestro Lucifero, il predatore delle Falci abiette.  Certo la loro storia non è assente, come non sono assenti gli intrighi e le lotte intestine tra il nuovo ed il vecchio ordine delle Falci, ma stavolta il mondo viene osservato con gli occhi artificiale di un super Cloud e quello a cui assisteremo sarà sconvolgente.

Se nel primo volume a farci compagnia sono le pagine dei diari delle Falci qui ad accompagnarci è la voce del Thunderhead ed il suo "diario" ha avuto l'effetto che hanno su di me tutti i distopici: mi strapazzano portandomi lontano in mondi alterati, inverosimili eppure mai così verosimili per i messaggi veicolati. Mi sono arrovellata su alcuni passaggi e per le molte, indispensabili riflessioni ringrazio l'autore.

Un'ultima nota per lo splendido personaggio di Greyson Tolliver non posso non citarlo. Greyson prende vita in questo volume, per lui non ho provato subito empatia probabilmente perché  presentato come un umile e solerte servitore del Thunderhead, niente di più,  difficile da inquadrare in una storia con personaggi così impetuosi  ma poi emerge al pari degli altri protagonisti con una forza attrattiva che sfido a non riconoscere.

Non mi ha fatto saltare dalla sedia, vero, ma Thunderhead è notevole.

Un volume  traghettatore verso il finale Il rintocco già pronto nella libreria.

Ed ora il banner con le altre partecipanti alla rubrica.