Rubrica: Purché sia di serie. Recensione 15/151 Regno di carne e fuoco di Jennifer Armentrout

Dopo tanto tempo partecipo alla rubrica Purché sia di serie, ideata da Chiara con la collaborazione preziosa di Dolci Carloni autrice del banner a seguire dove troverete l'elenco delle partecipanti.
La rubrica prevede lettura e recensione di un libro facente parte di una serie non ancora finita ma non il primo pubblicato.

Questo mese ho scelto il secondo volume della serie Blood and Ash di Jennifer Armentrout: Regno di carne e fuoco. Questa autrice mi ha stregato. Mi piace il modo in cui scrive: dialoghi, descrizioni, eventi, personaggi, tutto mi piace ed uno sopra a tutti: Casteel il personaggio meglio riuscito. Sa cos'è e cosa vuole, trascende tutto. La finzione con lui diventa realtà. 


Regno di carne e fuoco, pag. 752
Serie Blood and Ash, volume II
HarperCollins
Traduzione a cura di Sara Bennati
Fantasy
Valutazione:⭐⭐⭐⭐⭐/5

La recensione al primo volume Sangue e Cenere  la trovate qui




Trama
Un tradimento... 

Tutto ciò in cui Poppy ha sempre creduto è una menzogna, compreso l’uomo di cui si è innamorata. L’unica certezza che le è rimasta è che nessuno è più pericoloso di lui: l’Oscuro, il Principe di Atlantia. E che lo combatterà con tutte le sue forze. Una scelta... Casteel Da’Neer è un uomo dai mille nomi e dai mille volti. Le sue bugie sono seducenti come le sue carezze; le sue verità sensuali come il suo morso. Poppy sa che non può darsi, che ai suoi occhi lei è solo uno strumento con cui raggiungere uno scopo. Ma ha bisogno di lui per ritrovare suo fratello Ian e scoprire se è diventato un Asceso senz’anima. Certo, lavorare con Casteel anziché contro di lui presenta dei rischi: quel ragazzo è una costante tentazione, e ha per lei dei piani che potrebbero rivelarsi una fonte inesauribile di piacere oppure di dolore, piani che la costringeranno a guardare oltre ciò che ha sempre pensato di lui e di se stessa.
Un segreto... In attesa del ritorno del principe, ad Atlantia è cresciuto lo scontento: si agitano venti di guerra e Poppy è al centro dell’inquietudine che pervade il regno. Il re intende usarla per mandare un messaggio al regno rivale. I Caduti la vogliono morta. I Wolven sono sempre più imprevedibili. E più la sua capacità di percepire il dolore e le emozioni degli altri cresce, più gli Atlantiani la temono. Perché in gioco ci sono oscuri segreti, segreti antichi che tutti vorrebbero nascondere. E quando la terra inizia a tremare e il cielo a sanguinare potrebbe essere già troppo tardi.


Recensione

Stavamo solo fingendo ma sembrava così reale

L'autrice per tutta la lettura utilizza un espediente narrativo che mi ha mandato in visibilio: gioca tra finzione e realtà nel rapporto tra i due protagonisti ed io mi  ci sono inviscerata così tanto da confondere i due mondi.

La Armentrout ha assorbito la mia attenzione dall'inizio alla fine come del resto ha fatto con il primo volume.  Durante la lettura mi sono imposta pause, fisiologicamente necessarie, perché il mondo reale si perde nella finzione e la finzione sembra così reale da non volerne uscire più. 
L'autrice dedica questo volume alle spiegazioni. Ci fornisce le informazioni così bramate nel primo atto permettendo  al lettore di inquadrare il mondo di Solis così legato alle dodici divinità dormienti, che poi il perché siano andate  a dormire ancora non ci è dato sapere,  scopriamo i legami tra le stirpi,  i cambiamenti a cui ogni specie è sottoposta per effetto del sangue, la storia antica degli Ascesi e degli Atlantiani. Insomma la nostra curiosità sarà appagata e alimentata da nuove scoperte e misteri.
C'è una dicotomia in questa storia tra le parti con un ritmo tranquillo 
per permettere ai personaggi di spiegarci la storia con le descrizioni dei luoghi, la preparazione al viaggio verso Atlantia, l'arrivo a Spessa e parti molto serrate dove gli eventi precipitano il male fa molto male e chi cerca di contrapporsi deve tirare fuori artigli, lame e doni in evoluzione per non soccombere. La Armentrout  è brava a bilanciare gli elementi non si può stare mai del tutto rilassati e in alcuni momenti ho temuto il peggio. E poi nel mezzo di questo regno di carne e fuoco campeggiano  Casteel e Poppy, come non amarli.
I due protagonisti  si trovano davanti a delle scelte. Mi sono perdutamente innamorata di Casteel, dei suoi tanti volti, del suo essere inappropriato, della sua ocurità, della sua fedeltà al regno e soprattutto del modo in cui si dedica a Poppy sotto ogni punto di vista e vi assicuro che c'è da perdere la testa. 
Poppy, ingenua e coraggiosa, è alle prese con il suo dono, con il suo destino, con la storia di finzione e realtà con Casteel. Forse in alcuni momenti avrei voluto scrollarla per quei continui tentennamenti, per quel continuo mettere in dubbio Casteel: cavolo è evidente non ci sono dubbi su di lui, Casteel è esplicito. 
Altro personaggio interessante è  il Wolven Kieren, fedele, sagace, paziente. Sarà interessante leggere l'evoluzione di questo legame a tre: di fedeltà con Casteel e di mentore protettivo con Poppy. 

Il finale è il trampolino per iniziare il terzo volume La corona di ossa già  in lettura.

Commenti

  1. molto molto molto contenta che stia continuando a piacerti questa serie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è una meraviglia questa storia non ne ho mai abbastanza

      Elimina

Posta un commento