Rubrica Ci provo con. Recensione 7/184: Fiore di Zolfo di Lorenzo Goccia

Oggi appuntamento con la rubrica mensile Ci provo con rubrica in cui si legge un autore o autrice per la prima volta, nata da un'idea di Chiara Ropolo  con la preziosa collaborazione di  Dolci Carloni creatrice di tutti i nostri banner compreso quello a seguire con l'elenco delle partecipanti.


É incredibile quanta realtà lasciamo fuori dal campo visivo solo per fedeltà alle nostre abitudini
[...]
Sai, in giro ci sono tante teorie, sicure che i nostri occhi accolgono nel campo visivo soltanto ciò che siamo realmente disposti a vedere.


Fiore di Zolfo
Lorenzo Goccia, pag. 141
Graphofeel
Narrativa
Valutazione ⭐⭐⭐⭐/5








Fiore di zolfo è un racconto epistolare racchiuso in ventotto mail inviate  tra l'ottobre e il dicembre del 2014. Una corrispondenza a senso unico: tutte le comunicazioni partono dall'indirizzo im_sgro48@libero.it  e sono inviate a capasso.giovanni@univ.na.com non troveremo mai il contrario.
 
Imma, all'anagrafe Immacolata Sgrò, decide di inviare al Prof. Giovanni Capasso le parole d'amore, a lui dedicate, scritte su carta da un'altra persona.
Imma è latrice di messaggi senza chiedere il permesso all'amato ne tantomeno all'amante,  apre ogni mail con un brano in corsivo trafugato a cui seguono le sue riflessioni. Perché Imma non si limita a fare da tramite, no, lei legge e cerca in quei brani rubati gli indizi per capire se procede e come procede la storia d'amore,  se le sue missive influenzano in qualche modo l'evoluzione o non evoluzione del rapporto, si trasforma in regista ed a tratti lo fa con un tocco di presunzione inveendo contro il professore per svegliarlo, per spingerlo a vedere e sentire questo amore e colui che lo prova. Imma costruisce per noi un film,  lo fa con la sua fantasia, la sua suggestione, lo fa fino a dove arriva il suo campo visivo e le sue certezze.
Giovanni Capasso non risponderà mai ma Imma va avanti, continua a scrivere e piano piano oltre a fantasticare su quei due personaggi silenti  inizia a raccontarsi trasformando la corrispondenza in una relazione intima con il destinatario e con se stessa  riportando alla luce un evento del suo passato rimosso ed una persona dimenticata.
Il passaggio dal tono formale a quello colloquiale lo percepiamo nel modo in cui apre e chiude le mail: dall'iniziale Immacolata Sagrò a Imma; dall'inziale Gentile Professore a Prof., a Giovanni e poi a Giovà; da  Distini Saluti, Cordialità, a un abbraccio, poi ciao e tua Imma.

Fiore di zolfo è una storia d'amore trascritta come un rebus o meglio come un giallo. Abbiamo solo un punto di vista, quello di Imma che potrebbe essere il nostro,  abbiamo tanti dubbi, tante  domande e tante ipotesi  in piedi in attesa di essere buttate giù come birilli mentre gli indizi vengono svelati.
Questa lettura è n viaggio
 alla ricerca della verità ed è sulla verità o sulla sua assenza che gioca l'autore con una narrazione brillante. Cosa è vero e cosa non lo è se anche Irma ammette di aver mentito? Cos'è la realtà e cos'è l'illusione? Potremmo essere in una costante simulazione, tutto si può simulare oggi più di ieri, le storie quella  personale di Imma e quella costruita intorno agli amanti, ma anche le nostre possono essere illusioni oppure no.  Ma alla fine che differenza farebbe per noi. Il nostro mondo sarebbe meno "vero" se scoprissimo di aver solo immaginato? O se scoprissimo di aver dimenticato una verità intima?  Forse è vero che siamo solo quello che abbiamo vissuto  ma anche vero che la vita è un sogno e come fiori di zolfo resistiamo ed esistiamo.


Commenti

  1. Un libro veramente particolare, non ne avevo sentito parlare

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  2. Come hai avuto modo di leggere io non ho apprezzato molto il personaggio di Imma, anzi l'ho trovata piuttosto pesante, e di conseguenza non ho amato il libro. Però sono contenta che a te sia piaciuto

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  3. Grazie Francesca, per la tua attenta recensione 🙏

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  4. Non lo conoscevo e devo dire che m'incuriosisce molto

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