Rubrica: Purché sia di serie. Recensione 21/69. "Il caso della dama sinistra. Enola Holmes" di Nancy Springer Vol. 2
Questo mese partecipo ad una nuova rubrica: Purché sia di serie, ideata da Chiara La lettrice sulle nuvole, nella quale si legge e recensisce un libro facente parte di una serie non ancora finita, ma non il primo.
![]() |
Edizione cartacea, pag. 238, Valutazione ⭐⭐⭐ e mezzo |
Dalla libreria ho scelto il secondo volume della serie di Henola Holmes, la sorella minore del famoso Scherlock Holmes che avevo lasciato a Londra non più in sella ad una bicicletta bensì in una carrozza ad elencare i talenti e le abilità femminili con cui arriverà dritta dritta al suo obiettivo.
Recensione Volume 1 _ Il caso del marchese scomparso
Enola so che te la caverai benissimo da sola.
Senza ombra di dubbio "sola" è la parola con cui identificare Enola Holmes. Lontana dalla residenza di campagna in cui è cresciuta; senza la madre, suffragetta dei diritti delle donne, sparita il giorno del suo quattordicesimo compleanno; in fuga dai fratelli, Scherlock e Miycroft Holmes che la vorrebbero confinare in un collegio per signorine; sola a Londra con un'unica aspirazione: diventare una perditoriana, l'investigatrice dello smarrimento. A farle compagnia i tre personaggi in cui si identifica grazie agli arditi travestimenti ed il suo "fedele" corsetto utilizzato non come torturatore per snellire il corpo bensì come oggetto di difesa, travestimento e provviste su cui Enola potrà fare affidamento durante le rocambolesche avventure nella grigia, sporca e misteriosa Londra.
La seguiremo nel malfamato quartiere dell'East End con un abito scuro velato nelle sembianze di una suora silenziosa la Signora delle strade; nei panni di Ivy Meshle, la giovane e simpatica segretaria del Dott. Leslie T. Ragostin ed infine negli abiti sobri della moglie di Ragostin. Saranno queste tre figure a portare avanti l'indagine, la prima per Enola, anche perché del Dott. Ragostin non c'è traccia è un semplice nome con cui identificare la porta dello studio del perditoriano scientifico, visto che a Londra uno scienziato doveva essere per forza un uomo, un ruolo inaccessibile per le donne figurarsi per una ragazzina di quattordici anni. Eppure questa giovane indomita non solo saprà risolvere il caso ma riuscirà a superare in arguzia i fratelli maggiori riuscendo a non farsi imbrigliare negli schemi londinesi che la vogliono incasellare nell'unico ruolo riservato ad una donna: quello di futura moglie e madre.
In questo secondo volume saremo alle prese con la scomparsa di una giovane dama: lady Cecily, forse rapita, forse scappata da sola o con qualcuno. Le perlustrazioni della Signora Ragostin nella stanza della scomparsa porteranno alla luce alcuni diari scritti a specchio e degli splendidi ma inquietanti disegni a carboncino, se poi a questo aggiungiamo la "magia" perversa del mesmerismo avremo una puntata sinistra, fuligginosa, come lo è il luogo in cui si svolge.
Enola Holmes è una lettura avvincente, divertente con cui possiamo passare alcune ore piacevoli. L'autrice non smentisce la sua bravura riuscendo a consolidare il legame tra il lettore e la protagonista che ci viene presenta sempre ossessionata, animata da una continua volontà di perlustrazione, avventura, esplorazione, ricerca e scoperta. Scoperta e ritrovamento di cose, di persone... ma aggiungendo un tassello: la solitudine. Non volevo più essere sola. Enola sola, con nessuno al mio fianco. Con nessuno in cui confidare. Con nessuno che mi consolasse.
Impegnata nella sua prima indagine Enola si sente sola, consapevole del fatto che fino a quando non avrà la maggiore età solo la solitudine le permetterà di seguire la sua vocazione.
Ma non preoccupatevi le note malinconiche occuperanno brevi attimi, Enola è molto brava a ritrovare la ragione, a riportare sotto controllo la sua mente ribelle, pensando al viso tranquillizzante della madre, pensando all'urgenza di risolvere il caso di lady Cecily.
Il lettore non avrà modo di annoiarsi passando dai momenti di profonda riflessione, ai repentini cambiamenti di abito, ai voli pindarici dei ragionamenti che Enola trascrive su carta, passando per i criptici messaggi inviati alla madre, fino a sentire la paura per le sorti della nostra perditoriana, a tratti persa nelle losche notti londinesi.
Non resta che proseguire con il terzo episodio per ritrovare la solitaria, peculiare ed eccentrica Enola.
A seguire il banner con i nomi dei blog delle altre partecipanti alla rubrica.
ho adorato questo libro!
RispondiEliminaHo letto il primo ed è stata una piacevole lettura. Ho già gli altri nel Kindle
RispondiEliminaHo letto solo il primo della serie, ma sono tentata di proseguire la lettura
RispondiEliminapiaciuto tanto tanto! secondo me migliora di libro in libro!
RispondiEliminaIl primo l'ho trovato davvero molto carino e vorrei avere il tempo di proseguire la serie
RispondiEliminaHo letto il primo e mi è proprio piaciuto quindi proseguirò sicuramente con questo
RispondiElimina