Nuova lettura per la rubrica Purché sia di serie, ideata da Chiara con la collaborazione preziosa di Dolci Carloni, rubrica nella quale si legge e recensisce un libro facente parte di una serie non ancora finita, ma non il primo. Questo mese ho letto il volume 4 della serie hard-boiled del Drago.
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Edizione digitale, pag. 189, valutazione ⭐⭐⭐ /5 |
Sono la versione depravata della fatina dei denti: invece di lasciarti un euro per ogni dentino, i denti te li rompo io e ti chiedo pure i soldi.
Questa sera è andata in onda una nuova puntata del Drago con la partecipazione di: Lorenzo Visconti, l'ex poliziotto protagonista; il collaboratore Jamel Blancard, proprietario di un phone center, mago dell'informatica; l'ex collega e compagna Lara; Ezio Bresson il secondo padre del Drago e mentore quando ancora boxava; Rodrigo Barillà, maresciallo del comando dei Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente che spesso coadiuva il Drago nelle indagini private; Sonia, l'amica veterinaria che Lorenzo aiuta ogni volta in cui un animale è in pericolo perché ormai lo sappiamo, Lorenzo ha perso fiducia nel genere umano ma è il protettore di ogni altra forma di vita ed a chiunque provi a lederla riserva la legge del contrappasso.
Li ritroviamo tutti alle prese con un nuovo caso anzi due, in una Milano immersa nel gelo invernale, tra le pareti del bar senza insegna in via Gluck, la cosa più vicina a un ufficio e quelle della palestra di Ezio la seconda casa di Lorenzo.
Nel primo caso il nostro ex poliziotto verrà ingaggiato dal broker Roberto Zanin per le sue qualità di boxer. Drago dovrà allenare Zanin ed i suoi tre soci, Giorgio Colombo esperto in mercati asiatici, Bruno Costa guro degli ETF e di hedge fund e Marilena Sacco, speculatrice sul petrolio, per un torneo tra colletti bianchi White Collar Boxing. Zanin spera così di riuscire a scovare chi tra i suoi collaboratori più fidati lo ha tradito, facendo sparire ingenti somme.
Lavoro perfetto per il nostro ex poliziotto e per il suo fidato collaboratore, sarà proprio Jamel a frugare nei computer dei tre colletti bianchi per trovare le prove ed inchiodare il colpevole.
Nel secondo caso ci troviamo di fronte al rapimento di un gatto del Bengala e la cosa insolita non è il rapimento bensì il fatto che Spike, questo il nome del gatto, è una vera star dei social: duecentomila follower su Istagram. Rapimento per riscatto e questo è solo il coperchio di una pentola piena di nefandezze ai danni di quegli esseri senza voce: gli animali.
La quarta puntata, nonostante contenga tutti gli elementi che contraddistinguono la serie, è stata meno coinvolgente delle altre, probabilmente il primo caso non mi ha particolarmente colpito mentre ho seguito le vicende di Spike con una certa inquietudine avendo in casa due gatti di cui uno nero.
Di contro ho apprezzato la caratterizzazione dei personaggi con cui l'autore conferma ulteriormente le loro personalità già delineate nei precedenti capitoli. Ho apprezzato anche le poche pagine dedicate alla storia privata del Drago, la relazione passionale con Lara che in questo episodio è a tratti un po' burrascosa e le visite a quel padre che non lo riconosce. Aspetto la "programmazione" del nuovo episodio per scoprire nuove indagini in compagnia dei personaggi diventati familiari.
A seguire il banner con l'altra partecipante alla rubrica.
devo assolutamente recuperare questa serie! mi ispira tantissimo
RispondiEliminasono ferma al primo accipicchia devo recuperare
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