Recensione 10/187. Brian. Un dandy in ritirata. Serie Unfit, Volume 5. Miss Black

 «Il mondo dev'essere conico» concluse «il fondo è la parte più vasta».


Punto di lettura
Brian, un dandy in ritirata
Serie Unfit, volume 5
Miss Black
Little black tales  pag. 237
Romance
Valutazione ⭐⭐⭐⭐/5

Volume 1 recensione
Volume 2 recensione
Volume 3 recensione
Volume 4 recensione

Trama
È il 1899, Brian ha trent’anni e gli sembra di aver già vissuto tre vite, in nessuna delle quali se l’è cavata molto bene. Nella prima ha gozzovigliato in tutte le bettole di Londra – e anche in diversi esclusivi club di St. James – e ha ucciso per sbaglio un uomo durante un litigio. Nella seconda, la sua amante e la figlia frutto della loro unione sono morte di febbre. Nella terza ha viaggiato per tutto l’Oriente, senza riuscire a rimettere insieme i pezzi della sua vita.
È sicuro di essere maledetto da Dio, ma anche i dannati, prima o poi, devono rispondere alle consuetudini e ora che è tornato a Londra c’è un dovere a cui non può più sottrarsi: produrre un erede per la casata dei Northdall. L’unico problema è che sua moglie Emily non sembra molto ansiosa di partecipare all’impresa. Sarà forse perché Brian dopo il matrimonio l’ha a stento considerata? O perché l’ha abbandonata per dieci anni? Cornificata in lungo e in largo? Ha avuto un’intera famiglia illegittima mentre lei lo aspettava a casa? L’elenco dei suoi peccati è parecchio lungo, ma un erede va messo in cantiere. Sta a Brian capire come convincere sua moglie. A costo di piegarsi a ogni idea balzana, consiglio medico stravagante e alle predizioni della cartomante di Emily.

Recensione
Il volume 5 della seria Unfit ha le tinte di Brian: la storia è aristocratica, decadente, fredda e non solo per  il gelo in cui è avvolta Londra.

"Non mi importa" potrebbe essere il tuo motto araldico. Emily ha ragione del resto  Brian lo ripete spesso con quell'aria aristocratica distaccata: non me ne può davvero importare di meno. Nulla lo tocca se non quel dolore tagliente che lo accompagna, sempre, ogni mattina al risveglio una delle poche cose oneste che ha. Brian non ha saputo trarre profitto dalle tre vite passate ed ora all'inizio della quarta deve espiare una colpa.
Il personaggio maledetto piace sempre e Brian ne è il dipinto esatto: brucia dall'interno con l'eleganza che contraddistingue la nobiltà, brucia all'esterno nel contatto con Emily, la donna sposata senza un motivo apparente, e non sto parlando di passione bensì di corrosione. Brian con Emily è caustico, la freddezza delle sue parole  è mitigata solo da quel non mi importa ed io mi sono ghiacciata all'istante. 

Una volta che la convincevi a fare qualcosa apprezzava quasi sempre. É vero Milly riesce ancora a scoprirsi nonostante la sua vita, dopo il matrimonio con Brian, è avvolta nel freddo. É compassata e la sua non è ponderazione studiata perché è scevra delle ipocrisie della società aristocratica, ha un'ingenuità bigotta che non l'ha di certo  salvata da una relazione  extraconiugale sordida e che, ancora peggio, la rende a tratti fastidiosa. Nel rapporto con Brian sembrerebbe destinata ad un ruolo subalterno, del resto Emily si è sempre sentita fuori posto in quella famiglia di alto rango, ha sempre ammirato e un po' invidiato quella sicumera aristocratica, eppure c'è di che sorprendersi. Bello il lavoro fatto dall'autrice con questa protagonista. 

Non ho amato Brian, come ho amato Julian o Lord Grey, così come non mi sono affezionata ad Emily come ho adorato Jade ma questo non toglie nulla alla bravura dell'autrice nel tratteggiare i caratteri  emotivi dei  personaggi mettendoli in relazioni  non scontate con dialoghi sempre frizzanti e risvolti nella storia imprevisti. La distanza siderale di rango e di relazione tra Brian ed Emily,  il loro necessario riavvicinamento è solo l'inizi poi si vira nell'impensato  grazie a personaggi stravaganti: il medico tedesco Trinkenschuh,  consultato per il metodo scientifico, la chiromante francese madame Zuly Dreschel  e la nonna di Milly strepitosa. 


Commenti